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«Il ragno violino è tornato in casa mia»
Castellanzese lo aveva avvistato e fotografato nel 2019, ora lo ha «riospitato»

Trova in casa un ragno violino, il cui veleno può provocare la morte, e mette in guardia i suoi concittadini: «Bisogna prestare la massima attenzione ai ragni - è il monito di Massimo Zanini, 67 anni - Come l’ho trovato io in casa mia, altri esemplari potrebbero essere entrati in altre abitazioni di Castellanza».
Il castellanzese lo ha notato l’altro giorno vicino al letto: dopo un’attenta osservazione, lo ha riconosciuto come esemplare identico a quello trovato un anno e mezzo fa sempre in casa sua. Quella volta era sul soffitto, mentre adesso lo ha notato sul pavimento: di dimensioni medie, aveva un colore che lo ha messo in allarme.
«Era della specie violino, molto nociva per chi entra in contatto col veleno, ne ero sicuro - racconta il castellanzese - Me ne sono disfatto solo dopo averlo fotografato, perché voglio mettere di nuovo in guardia i castellanzesi: devono stare attenti, perché questo ragno può essere letale».
In passato, in effetti, ci sono stati dei morti: persone entrate in contatto col ragno violino inavvertitamente oppure senza rendersi conto che toccandolo avrebbero rischiato la vita. Su questo tipo di esemplare, negli ultimi anni, si è diffusa un’allerta.
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, ha spiegato che le punture di questo insetto provocano prurito, bruciore e arrossamento e che può veicolare batteri anaerobi che causano danni alla cute, muscolari e renali fino alle emorragie. Il ragno violino misura circa sette millimetri e gli esemplari femmina sono più grandi dei maschi: ha un colore giallo-marrone, zampe lunghe e sottili e ricoperte di peli; non ha otto occhi come gli altri ragni ma sei a gruppi di tre. Di solito predilige il caldo, per cui è più facile imbattersi nel ragno violino in estate, ma d’inverno si rifugia nelle case, com’è successo in quella di Zanini.
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