L’INIZIATIVA
Castellanza: nasce “Adotta un nonno”
Popolazione che invecchia, la Caritas cerca volontari. Il futuro della Moroni

«E’ una città di vecchi», si sente dire spesso. Soprattutto dopo il calo di abitanti, che in pochi anni ha portato Castellanza sotto la soglia dei 14mila iscritti all’Anagrafe.
A certificare il preoccupante calo demografico sono le cifre: dal 2021 al 2023 compreso la popolazione si è ridotta di 411 unità, pari al 3 per cento; nel 2022 ammontava a 13.939 residenti, mentre nel 2015 era a quota 14.295; negli ultimi otto anni se ne sono persi 356. Figli ne nascono sempre meno, ma va anche considerato che tanti ragazzi lasciano la città per spostarsi altrove: alla base di questa scelta ci sono il caro-affitti e il caro-case, che spingono le giovani coppie ad andare a vivere in comuni dove abitare è più economico.
Di qui l’invecchiamento della popolazione, con due dirette conseguenze: da un lato la necessità di assistere chi è a rischio di emarginazione, dall’altro garantire più posti nella storica casa di riposo Moroni.
“ADOTTA UN NONNO”
Un altro problema sempre più diffuso in città è l’incremento degli anziani soli, senza una famiglia né un riferimento, a rischio di emarginazione sociale: un dramma dei tempi moderni così diffuso che la Caritas si appella a chi vuol fare volontariato col progetto “Adotta un nonno”.
Si cercano, in pratica, volontari che per qualche ora al mese tengano compagnia alle persone più sole: un appello rivolto sia ai giovani che agli adulti, i quali dovranno essere adeguatamente formati e supportati da esperti, così da apprendere le modalità con cui stare accanto ai fragili.
«L’intento è provare a migliorare la qualità di vita di molte persone di età avanzata, rimaste senza famiglia e riferimenti – spiegano in parrocchia – ricreando una significativa rete sociale di prossimità». Per mettersi a disposizione bisogna prendere contatto con Caritas, entro il 15 dicembre, chiamando il numero 0331-501492 nei seguenti orari: da lunedì a giovedì dalle 16 alle 18, venerdì dalle 10 alle 12, oppure segnalando la propria disponibilità via mail all’indirizzo ascoltosangiulioalibero.it. Si verrà contattati appena costituito il gruppo.
RSA E NUOVA SEDE
Intanto la casa di riposo Giulio Moroni si prepara a un boom di richieste di ricovero (anche per Alzheimer): è quindi sempre più urgente lo spostamento in una sede più grande.
Più volte sono corse voci sul possibile trasferimento nell’ex seminario Camilliani, ma il progetto non è andato in porto: durante i sopralluoghi non è stato riscontrato interesse da parte della Fondazione Moroni. Il motivo? Trasferirsi qui non sarebbe sostenibile economicamente: un’operazione troppo costosa con le sole forze della Rsa di via Cardinal Ferrari, che deve comunque trovare una soluzione.
È questa la grande sfida che dovrà porsi la futura amministrazione, che per quanto la Rsa sia un ente privato non potrà esimersi dal contribuire al suo trasferimento in spazi più idonei e funzionali.
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