L’APPELLO
Multimedica, la protesta dei pazienti oncologici contro il trasferimento
Pazienti e familiari davanti all’ingresso della clinica di Castellanza: «Non mandateci a Milano»

«Non mandateci all’ospedale San Giuseppe di Milano o in altre strutture». Accorato appello, nella mattinata di oggi, martedì 19 agosto, dei pazienti oncologici e dei familiari della MultiMedica Santa Maria di Castellanza: una delegazione si è ritrovata davanti all’ingresso della clinica di via Piemonte per tenere un presidio di protesta contro la decisione di trasferire in altri ospedali i 40 pazienti sottoposti ai cicli di chemioterapia, lasciando tutto invariato solo per i 90 del reparto che seguono altre cure oncologiche.
SODDISFATTI DEI TRATTAMENTI ALLA MULTIMEDICA
L’iniziativa si deve alla portavoce Silvana Ceglia, che definisce la situazione «incresciosa. Chi viene curato alla MultiMedica è molto contento del trattamento e vorrebbe quanto meno finire i trattamenti con il personale sanitario che lo segue da sempre». Le fanno eco i parenti di altri malati, pronti a difenderli contro una direttiva che reputano inopportuna e inadeguata: «Questa è una struttura di eccellenza – afferma la figlia di una donna in cura da otto anni – Se non fosse stato per i medici e paramedici di questo ospedale, mia madre non ci sarebbe più. Perché disperdere queste risorse chiudendo parzialmente il reparto?». «C’è chi non ha la forza di alzarsi dal letto per la terapia che sta seguendo – spiegano altri – Come si può pensare che possano arrivare all’Ospedale San Giuseppe o in altre strutture della zona quando c’è la Santa Maria a due passi? Senza contare che non si può dare per scontato che tutti abbiano familiari che possono accompagnarli». La riorganizzazione dovrebbe divenire operativa dal primo di settembre.
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