IL CASO
Il sindaco convoca le Poste
Si teme che la chiusura degli uffici crei disagi ai cittadini: «Arriva l’estate, parliamone»

«Sedersi al tavolo per concordare più giornate e turni di apertura, riducendo al minimo l’impatto negativo nei confronti della cittadinanza»: a chiederlo a Poste Italiane, attraverso una lettera formale indirizzata al direttore della filiale di Busto Arsizio Marco Valsecchi, è il sindaco Mirella Cerini, che ha deciso di attivarsi prima che scattino gli orari estivi.
Ogni anno, nel periodo delle ferie, le sedi delle posta di Castellanza e Castegnate aprono a singhiozzo: l’anno scorso, per metà dei giorni della settimana, era rimasto chiuso l’ufficio postale di via San Camillo, mentre in quello di via Bernocchi era rimasto in servizio il solo turno pomeridiano. Il motivo? Mancanza di impiegati sufficienti a garantire le ferie al personale.
Risultato: proteste indignate a raffica, soprattutto da parte di anziani impossibilitati a muoversi fino all’ufficio postale dell’altro rione. Ebbene, il sindaco Cerini, contraria alle chiusure stabilite in modo del tutto unilaterale da Poste Italiane, ritiene importante «Consultare preventivamente le autorità locali, perché a subirne le conseguenze e i disagi sono soprattutto i cittadini, i pensionati e le imprese che restano senza la quotidiana apertura degli uffici di un importante servizio pubblico».
Così, senza aspettare la comunicazione all’ultimo minuto di una decisione già presa, il sindaco ha preso carta e penna e ha scritto una lettera alla direzione della filiale di Busto, contestando che «Sembra una scelta dettata esclusivamente da considerazioni di carattere burocratico e interno all’azienda - si legge nella missiva - tenendo in poco conto gli enormi disagi arrecati alle fasce sociali più deboli e meno protette».
Cerini ricorda: «Ho partecipato attivamente anche ai tavoli di incontro provinciali coi responsabili di Poste Italiane, per dare voce alle lamentele e alle criticità riscontrate dalla cittadinanza».
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