INCHIESTA GDF
Truffa e peculato: a processo
Dal gup l’ex manager di Castellanza Servizi Patrimonio Ramolini e un imprenditore. Messa in prova per la farmacista: risultava dietro al bancone ma era in vacanza

Peculato e truffa approfittando di Castellanza servizi e patrimonio: l’ex direttore generale Paolo Ramolini e l’imprenditore Alberto Romanò a marzo compariranno davanti al gup Nicoletta Guerrero per conoscere il loro destino processuale.
Sara Costingo, la direttrice della farmacia comunale di San Giulio che, grazie a Ramolini, si segnava in servizio anche quando non lo era, ha scelto la strada della messa alla prova, l’istituto giuridico che consente l’estinzione del reato.
L’azienda partecipata, che è assistita dall’avvocato Federico Consulich, si costituirà parte civile. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Martina Melita, a novembre erano culminate nell’esecuzione dell’ordinanza cautelare emessa dal gip Piera Bossi.
Stando a quanto emerso dall’attività investigativa, Romanò - titolare di un’attività di serramenti e cancellate difeso dall’avvocato Maira Cacucci - venne contattato da Ramolini che aveva necessità di cambiare gli infissi a casa della figlia. Una spesa che il direttore generale riuscì a scaricare sulle spalle dei contribuenti castellanzesi: Romanò, che è assistito dall’avvocato Francesco Trotta, avrebbe infatti emesso cinque fatture per lavori di manutenzione degli immobili della Castellanza servizi e patrimonio, quando in realtà l’importo complessivo di circa 14mila euro era servito per i serramenti installati da Viola Ramolini, la figlia del manager appunto.
L’accusa che Ramolini spartisce con la farmacista è invece di truffa aggravata ai danni dello Stato: il direttore generale - datore di lavoro della quarantaduenne - le avrebbe consentito di figurare al lavoro dietro il bancone dei medicinali quando in realtà era da tutt’altra parte. Tra il 24 e il 25 ottobre 2018 Constigo e Ramolini soggiornavano a Rimini, all’hotel Savoia. Il 9 novembre invece la direttrice della farmacia era a Malpensa, pronta per partire per la Turchia, dove l’indomani la cellula del suo telefono è stata geolocalizzata.
Vacanza turca anche lo scorso marzo, quando però risultava che Costingo fosse al suo posto in farmacia. A conti fatti, dunque, alla dipendente comunale avrebbero retribuito 783,883 euro per ore mai lavorate. Il meccanismo era semplice: il dg comprovava la presenza della donna sottoscrivendola con il timbro dell’azienda partecipata e con la propria firma. L’indagine del pm Melita partì dalle rivelazioni di un’altra dipendente che a gennaio dell’anno scorso decise di svelare «la gestione illecita della municipalizzata» e delle condotte di Ramolini.
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