NUOVI GUAI
Estorsione al compro oro, Mirko Rosa indagato
Si allunga l’elenco dei problemi giudiziari per l’imprenditore. Ora indagato anche a Castelletto Ticino

Si allunga l’elenco dei guai in cui naviga l’imprenditore dei “compro oro” Mirko Rosa. Ieri mattina, lunedì 3 maggio, i carabinieri di Arona hanno eseguito cinque perquisizioni in cerca di uno scooter T Max nero, un casco e una pistola calibro 6.35: secondo il pubblico ministero di Novara, Francesca Celle, il quarantaseienne con la complicità del suo autista Gentian Lohja e di altri soggetti per il momento ignoti sarebbe l’autore dei tre attentati al negozio di ritiro di preziosi G & G di via Sempione.
Rosa e Lohja - entrambi detenuti per cause diverse ma nello stesso carcere a Como, il primo estradato dalla Svizzera la scorsa settimana -, in concorso con i coindagati, rispondono di estorsione aggravata.
In altre parole, con gli episodi del 22 novembre 2019, del 25 dicembre dello stesso anno e del 14 agosto 2020 avrebbero costretto Gianpiero Sardo e la moglie - che è legale rappresentante dell’attività - a farsi carico interamente delle spese della società che un tempo era di proprietà del marchio Mirko Oro e di acquistare il 50 per cento delle quote societarie a 100mila euro, valore che per gli inquirenti non è proporzionato a quello commerciale.
È stato lo stesso Sardo a indicare Rosa dopo aver visionato le immagini della telecamera che aveva ripreso lo scooter dal quale era sceso il piromane. L’intimidazione di novembre sarebbe consistita nell’appiccare un incendio a una barca pubblicitaria davanti al negozio. A Natale un altro rogo a un altro natante decorativo. Alla vigilia di Ferragosto la vetrata dell’attività venne presa a colpi di pistola. Il blitz di ieri mattina nelle pertinenze degli indagati a quanto pare non ha dato esiti positivi. I militari hanno però sequestrato parecchi telefoni anche a soggetti non coinvolti nell’inchiesta.
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