IL PROCESSO
Castelveccana: gli ruba le mance, smascherato il vicino
Il ladro fu ripreso da una telecamera mentre entrava in casa del derubato per fare man bassa

Aveva deciso di mettere da parte i soldi delle mance per andare a fare una vacanza con la moglie, ma quando si è accorto che quei soldi - oltre cento euro conservati nella scatola di un gioco di società, trasformata in una sorta di salvadanaio - non c’erano più, ha voluto andare a fondo, soprattutto perché su porte e finestre non c’erano segni di effrazione.
Ha quindi installato una telecamera nell’appartamento e ha immortalato, in tre occasioni diverse, il vicino di casa che entrava nell’alloggio e rovistava nei cassetti, con le mani coperte da guanti di lattice rosa per non lasciare impronte.
Ma come aveva fatto, il giovane immigrato albanese, a entrare? La perquisizione dei carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Luino e della stazione di Castelveccana, che nel maggio 2019 eseguirono l’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari firmata dal gip, portò alla scoperta di diverse chiavi di casa.
IL PROCESSO
Ora l’immigrato, classe 2000, è sotto processo in Tribunale a Varese con l’accusa di furto in abitazione, della quale deve rispondere anche la moglie, 23 anni, che lo avrebbe aiutato indicandogli quando i vicini erano al lavoro.
Il processo, apertosi formalmente ieri mattina, lunedì 21 febbraio, davanti al giudice Luciano Luccarelli che ha acquisito le denunce dei derubati e gli atti dei militari che effettuarono le indagini, è stato però rinviato a novembre per la discussione e la sentenza.
IL CAMERIERE INDAGA
I furti risalgono alla primavera di tre anni fa. Il bersaglio preferito dal ladro era la famiglia di un giovane cameriere che da qualche settimana aveva iniziato a risparmiare i soldi delle mance per concedersi, a fine stagione, un meritato viaggio al caldo con la moglie. La coppia era convinta che quel nascondiglio, all’interno di un gioco in scatola, fosse sicuro. Ma non aveva fatto i conti con il ladro che, passando al setaccio l’appartamento, era riuscito a scoprirlo. E si era intascato i soldi, un centinaio di euro, oltre a un telecomando. Il cameriere indossò i panni dell’investigatore e piazzò una telecamera sopra l’ingresso dell’abitazione. Telecamera che fece brillantemente il proprio lavoro, riprendendo il ladro in azione dopo essere entrato con tanto di chiavi, non si sa come trovate o duplicate. Il derubato, riconoscendo nelle immagini il vicino di casa, consegnò tutto ai carabinieri. E così per l’allora ventenne albanese scattò l’arresto. A inguaiarlo ulteriormente, appunto, quei mazzi di chiavi dalla provenienza sospetta; alcune di queste, infatti, erano la copia di quelle di alcuni residenti nello stesso palazzo.
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