L’INCIDENTE
Saltriese morto in Ticino: «Era una persona d’oro»
Il ricordo del 48enne Andrea Bontempi Jani. Era passeggero dell’auto distrutta a Mendrisio: «Viveva qui da dieci anni»

È Andrea Bontempi Jani l’uomo di 48 anni di Saltrio rimasto ucciso nella serata di venerdì scorso in un incidente avvenuto tra Mendrisio e Capolago, sulla Cantonale che porta a Melano, in cui è morto anche un 30enne del Luganese che guidava l’auto su cui viaggiava pure il saltriese.
IL CORDOGLIO
Seppure non fosse molto conosciuto in paese perché proveniente da fuori, Bontempi abitava in paese da quasi dieci anni, in una villetta a schiera di via Lazzaretto. Qui, al confine con Viggiù, viene descritto dai vicini di casa come «una persona d’oro» e «un uomo tranquillo». Lavoratore nel settore dei metalli in Svizzera: appassionato di moto e di pesca, Andrea Bontempi Jani lascia due figli e la fidanzata con cui conviveva. «Siamo costernati», aggiungono i residenti di via Lazzaretto «e porgiamo le più sentite condoglianze alla famiglia. Ci dispiace tantissimo».
LO SCHIANTO
Lo schianto che ha tolto la vita ai due uomini, ferendo anche una donna in maniera grave, è stato terribile, così come testimoniano le due auto andate distrutte nel frontale avvenuto in via Carlo Maderno, nei pressi di Capolago. Secondo una prima ricostruzione della Polizia cantonale ticinese, le due vittime erano a bordo dell’auto in viaggio verso nord che ha perso aderenza ed è andata a scontrarsi frontalmente con un altro veicolo, condotto da una donna di 42 anni, che proveniva in direzione opposta, verso sud. La notizia ha iniziato a circolare fin dalla tarda mattinata di sabato, ma fino a lunedì, né agli uffici comunali né alle forze dell’ordine dei paesi al confine con la Svizzera risultava trasmesso alcun atto formale relativo al decesso di un cittadino di Saltrio. Poi, però, col passare delle ore, è giunta la conferma, seppure informale, negli esercizi pubblici dei bar del borgo della Valceresio e tra i vicini di casa. Sul luogo dell’impatto, oltre ad agenti della Polizia cantonale, in supporto erano intervenuti quelli della Polizia comunale di Mendrisio, i pompieri del Centro di soccorso cantonale del Mendrisiotto e i soccorritori del Sam. Il Care team ha offerto anche un aiuto psicologico.
SCENA TREMENDA
Agli occhi dei soccorritori si è presentata una scena tremenda. E anche il giorno successivo allo schianto mortale, erano visibili i segni lasciati sull’asfalto, pur nel ritorno della normalità del traffico dopo la strada corre nella zona verde che costeggia la ferrovia e collega Mendrisio a Lugano: è sicuramente percorsa anche da molti frontalieri o varesini in passeggiata, perché siamo a poca distanza dai centri commerciali, sull’asse verso Lugano per chi non utilizza l’autostrada. E sopra il muretto in sasso, nelle prime ore dopo la tragedia erano stati lasciati due mazzi di fiori con una scritta di addio commosso ad Andrea.
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