IL RICORDO
«Simone era il Sole»: tutta Lonate piange
Dolore e incredulità tra gli amici del 24enne investito e ucciso. Sempre sorridente, appassionato di bici e animali, stava costruendo il suo futuro

Si sono ritrovati ieri mattina, martedì 6 agosto, in piazza Sant’Ambrogio increduli e in lacrime, affranti e sconfortati, tristi e addolorati, gli amici di Simone Simeoli. Il 24enne, molto conosciuto in paese, investito e ucciso da un auto a Lonate Pozzolo mentre passava in sella a una bici elettrica lunedì pomeriggio, erano le 18.30, tra le vie Ossola e Ticino. Simone era l’amico con il quale condividevano tutto, era la persona sempre presente che non c’è più e che ora molti piangono. Viveva a Lonate con la mamma e con il papà e con l’inseparabile pastore tedesco Zeus. Suo fratello si trova in Australia: è pronto a rientrare in Italia per il funerale, la cui data è da stabilire. Il giovane si è sempre dato da fare e ha avuto diversi impieghi in alcune ditte del territorio, per un periodo è stato in Australia con il fratello, era in cerca di un’occupazione stabile. Insomma, un ragazzo senza grilli per la testa, che quasi tutti i ventenni lonatesi conoscevano, una persona a modo, solare e piena di vita ed energia. Della quale, purtroppo, bisogna parlare al passato.
SORRISO STAMPATO
Gli amici con i quali Simone si vedeva tutti i giorni in piazza Sant’Ambrogio e al Bar Commercio non riescono a capacitarsi di quanto sia accaduto. Di come il destino si sia potuto accanire su un giovane amato da tutti. Sono, riuniti, ragazzi e ragazze che non hanno la forza di parlare, vorrebbero urlare il loro dolore, piangono e sono pieni di disperazione. Con grande pacatezza scelgono di ricordare «il nostro Simone, il nostro fratello maggiore». Quel ragazzo che sarà sempre con loro. Anzi: «Sarà sempre uno di noi». Ognuno di loro vuole raccontare l’amico, dedicargli una frase, testimoniare un aneddoto, rivivere e condividere un’esperienza. Dicono, ognuno mettendoci un particolare: «Simone aveva il sorriso stampato in faccia, era generoso, era empatico, era un giramondo con lo zaino in spalla, era tifoso della sua libertà, si è sempre dato tanto da fare».
COMUNITÀ COLPITA
Era un giovane cresciuto tra la gente, che ha sempre amato la vita e che aveva forti valori e grande dignità. Ora c’è da stare vicino a una famiglia in comprensibile silenzio per un lutto impossibile da accettare e da metabolizzare. Ma tutta la comunità è colpita al cuore da un dolore terribile.
BICI E ANIMALI
Simone amava il suo Zeus. Era appassionato di biciclette e di animali. Molti amici lo avevano visto il giorno prima dell’investimento, altri poche ore prima, altri ancora si erano sentiti tramite messaggi sul cellulare. E, una volta appresa la notizia che non avrebbero mai voluto sentire, hanno prevalso in loro dolore e incredulità. «Non volevamo crederci», spiegano in modo corale. «Abbiamo visto il buio. Simone era il Sole. La sua anima resterà sempre con noi, vivrà dentro di noi, non lo dimenticheremo mai, lui rimarrà giovane per sempre». E anche al Bar Commercio non si parlava d’altro. Di un destino ineluttabile che si è portato via quel «ragazzo buono con il sorriso più bello del mondo», quel giovane che sapeva coltivare i sogni e trasmettere amicizia e rispetto. Ieri, a Lonate, c’era chi lavorava piangendo, chi non poteva fare a meno di pensare a lui, al tanto tempo trascorso insieme, alle uscite, alle vacanze, ai discorsi fatti, alla voglia di vivere e spaccare il mondo. Quel mondo infinitamente piccolo che gli ha chiuso le porte della vita in un incrocio maledetto. Ma Simone vive e c’è nel cuore e nell’anima di chi ha avuto la fortuna di frequentarlo e di conoscerlo.
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