SICUREZZA
Chiusa la casa a luci rosse
Due donne cinesi si prostituivano in un appartamento: denunciati per sfruttamento quattro loro connazionali e un italiano di 63 anni. Inchiesta partita da una lettera anonima

L’indagine era partita da una lettera anonima recapitata un anno fa al commissariato di Gallarate: veniva segnalata la presenza di prostitute cinesi in un appartamento di Somma Lombardo.
Ebbene, la “dritta” era azzeccata. La Polizia ha denunciato quattro cittadini cinesi e un 63enne italiano, residente nel Milanese, con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Alle due donne che si concedevano nell’alloggio è stato notificato il decreto di espulsione in quanto irregolari in Italia. Questo l’esito finale.
La lettera anonima aveva fornito diversi ragguagli agli inquirenti: l’esistenza di una pubblicità con le utenze telefoniche da chiamare per incontrare le prostitute e l’arrivo di almeno una decina di clienti al giorno nell’appartamento a luci rosse. Indicazioni queste che hanno trovato conferme negli accertamenti compiuti dagli agenti del commissariato in collaborazione con la polizia locale di Somma Lombardo.
Tre cittadini cinesi sono risultati intestatari, con altri, dei numeri da chiamare per gli appuntamenti piccanti, e un loro connazionale è stato sorpreso nelle vicinanze dell’alloggio con materiale pubblicitario sulle due prostitute. I quattro sono stati denunciati. E con loro, come detto, un 63enne milanese che aveva affittato l’appartamento a luci rosse. L’uomo, peraltro, ha dei precedenti per sfruttamento della prostituzione minorile.
I controlli sul fronte della prostituzione hanno spesso riguardato a Gallarate le “lucciole” in strada. Stavolta, una casa d’appuntamenti.
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