IL MALTEMPO
Allerta meteo. Già 15 evacuati
Vento e piogge intense hanno cominciato a battere la provincia da stamane. Rischio frane a Cittiglio: sgomberate quattro villette. Luvinate: sfollati i residenti di una casa in via Pianezza

Pioggia e vento si sono presentati puntuali la mattina di oggi, venerdì 2 ottobre, anche in provincia di Varese.
Se nel capoluogo, il problema principale provocato dagli agenti atmosferici ha riguardato il traffico per oltre un’ora, a causa della caduta di un albero lungo la trafficatissima via Campigli, alle spalle di Questura e Prefettura (problema risolto poco prima delle 9 dai vigili del fuoco), la situazione è monitorata costantemente nelle zone più a Est e a Nord, laddove si sono verificati i più recenti dissesti idrogeologici.
Così a Luvinate è stata evacuata un’abitazione di via Pianezza e sono stati chiusi con ordinanza del sindaco Alessandro Boriani, il Sentiero 10 del Campo dei Fiori e il ponte di via San Vito, mentre è già stato attivato il Centro operativo comunale per sorvegliare la situazione.
Anche il Sud della provincia è sotto controllo e fino alle ore 13 non si registravano situazioni di particolare disagio, se si eccettua il distacco di cavi elettrici all’interno della galleria della Superstrada, nel tratto fra l’aeroporto Malpensa e Somma Lombardo e una serie di interruzioni di energia elettrica a Saronno che hanno comportato il momentaneo blocco di diversi ascensori verso mezzogiorno.
ALLERTA ARANCIONE
La pioggia, dalle ore 10 circa, sta cadendo con un’intensità di circa 4 millimetri all’ora e nel pomeriggio e fino a notte inoltrata sono attesi rinforzi, accompagnati da raffiche di vento, soprattutto nell’area lacuale, come confermano gli esperti del meteo italiani e svizzeri
Domani, sabato 3 ottobre, dal Centro geofisico prealpino, si prevede un breve, leggero miglioramento ma le precipitazioni dovrebbero poi riprendere con forte intensità nel pomeriggio per proseguire almeno fino a lunedì 5 ottobre.
RISCHIO FRANE: 15 EVACUATI
Cinque ordinanze per altrettante frane in movimento che minacciano le località Sciareda e Ghett: le ha emesse ieri, giovedì 1 ottobre, il sindaco di Cittiglio, Fabrizio Anzani, che ha ordinato le sgombero preventivo di quattro villette e quindici persone, fra cui due anziane, lungo il versante Sud del Sasso del Ferro. Attualmente sono ospitate da parenti e amici.
«Non esagero dicendo che siamo di fronte a una vera e propria calamità naturale dalle conseguenze inimmaginabili - assicura Anzani -. Quanto avvenuto nei giorni scorsi a Luvinate e altrove potrebbe replicarsi anche qui, calcolando che i movimenti franosi sono in atto appena sopra la strada tagliafuoco che non dista molto né dalla strada provinciale per Laveno, né dalla linea. ferroviaria».
Per questo motivo Anzani ha allertato immediatamente tutti gli enti coinvolti nella gestione del territorio: Prefettura, Regione, Provincia, Comunità Montana, Vigili del Fuoco, Ferrovie Nord.
«Da Regione Lombardia è subito arrivato un geologo per il sopralluogo e questo va benissimo, ma la mia richiesta è che ad esso facciano seguito soluzioni strutturali e non più temporanee».
Il riferimento va ad altri cedimenti della montagna avvenuti nei mesi scorsi, seguiti appunto da soluzioni temporanee, in particolare quelli che gravano sul Sentiero delle Cascate, chiuso con ordinanza sindacale dopo le fortissime piogge del 7 giugno scorso.
Già teatro di gravi eventi anni fa, ma sempre frequentato dai turisti, la sua situazione si è ulteriormente aggravata dopo la bomba d’acqua di venerdì scorso, 25 settembre.
La stessa che, con ogni probabilità, un paio di giorni fa ha messo in movimento le frane sul Sasso del Ferro.
«Non possiamo vivere con questa spada di Damocle sul capo: è chiaro che la montagna ci sta lanciando segnali forti e precisi. Dobbiamo muoverci prima che venga giù tutto, ma il Comune non ha né i soldi né le competenze per farlo».
La notte scorsa è stata passata in bianco dai volontari della Protezione Civile, del Gruppo Alpini e dallo stesso sindaco con un presidio lungo il fianco del monte, in modo da lanciare l’allarme in caso di movimenti franosi. E la prossima non sarà diversa.
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