VALCUVIA
Cittiglio, la serata no dei rapinatori maldestri
Due colpi falliti: la fuga finisce prima in ospedale, poi in carcere

Hanno tentato due rapine in altrettanti ristoranti della Valcuvia in entrambi i casi usando l’auto personale, ma sono stati messi in fuga da proprietari e camerieri, incassando persino una bottigliata in testa. E al ritorno a casa, uno dei due è stato persino picchiato dal vicino, convinto che fosse stato lui a rubare nella sua abitazione. Alla fine i due criminali maldestri sono finiti dietro le sbarre.
La coppia di aspiranti rapinatori è stata arrestata lo scorso maggio, circa tre mesi dopo i colpi falliti in un sabato sera di fine febbraio. Per loro la Procura ha chiesto il giudizio immediato e ora è arrivato il momento del processo per tentata rapina. La prima udienza era in programma davanti al collegio del Tribunale di Varese, ma è stata rinviata su richiesta dell’avvocato Fabio Vedani (difensore degli imputati assieme alla collega Elisa Benetazzo), che ha presentato istanza di patteggiamento per il suo assistito, un italiano di 26 anni, incensurato. Era sua l’auto con cui lui e il suo complice, un romeno classe 1991, si presentarono al ristorante Gibigiana di Rancio poco prima dell’orario di chiusura. L’italiano restò fuori, a fare il “palo”, mentre lo straniero entrò nel locale e, armato di roncola, ordinò di consegnargli l’incasso. Il padrone dell’esercizio pubblico non solo si rifiutò, ma lo cacciò fuori impugnando due bottiglie di vino e lanciandone una che colpì il malvivente alla testa.
La coppia di rapinatori non si arrese e si spostò a Cittiglio, prendendo di mira il ristorante La Bussola. Anche in questo caso l’italiano rimase in auto e il romeno entrò per arraffare il bottino, sempre con la roncola in mano. «Spacco tutto», gridò al personale che se lo trovò di fronte in sala e che in un primo momento pensò a uno scherzo di Carnevale. Forse anche per questo, quasi ridendo, gli gridarono di andarsene. E lui, evidentemente più spaventato di loro, obbedì e raggiunse il complice in macchina. A quel punto, demoralizzati, se ne tornarono a casa. Dove però l’immigrato le prese di santa ragione dal vicino che lo riteneva responsabile del furto nella sua abitazione. Quella serata da dimenticare, perciò, per lui si concluse al Pronto soccorso.
Ma i guai erano appena iniziati. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Luino hanno infatti permesso di identificare rapidamente, soprattutto grazie alle numerose telecamere della zona, i due rapinatori. Nei cui confronti è stata quindi emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Solo l’italiano ha poi ammesso le proprie responsabilità.
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