LA TRAGEDIA DI LISANZA
«Claudio ha perso tutto, ha bisogno di noi»
Ristoratore di Arolo promuove una cena per aiutare Carminati

«In un attimo il mio amico Claudio ha perso la moglie, la casa, il cane e tutto quello che aveva. Non può tornare indietro e ricominciare da capo per evitare la catastrofe che ora lo affligge. Ma può e deve guardare avanti e riscrivere la propria vita. Ma per farlo ha bisogno del nostro aiuto. Possiamo fare ben poco per lui, ma quel poco lo facciamo».
A lanciare l’appello è Gianluca Buson, ristoratore di Arolo, che ha organizzato una serata benefica nel proprio locale con l’obiettivo di raccogliere fondi per dare un sostegno economico, oltre che morale, allo skipper della barca affondata domenica scorsa al largo di Lisanza. Una navetta olandese, la Good...uria, che da anni era diventata anche la sua abitazione galleggiante, dove viveva con la sua amata Anna (Anya per gli amici) e il cagnolino Gesira, meticcio di 17 anni.
Tutto il ricavato dell’apericena di domani all’Antico Lido Sfizioseria, pubblicizzata attraverso i social - con ingresso a offerta libera -, sarà donato al sessantenne che ieri ha pianto sul feretro della donna con cui si stava ricostruendo una vita dopo il divorzio dalla prima moglie. Perché «ora più che mai ha bisogno del nostro supporto, morale e materiale, per riemergere».
«Conosco Claudio da tempo - dice Buson - È una persona corretta e pulita. Siamo amici, abbiamo condiviso tante cose in questi anni. Io stesso ho partecipato a degli eventi sulla sua barca». E così, quando ha saputo del naufragio, il ristoratore non ha esitato a impegnarsi in prima persona per dargli una mano. «Lo faccio col cuore», continua Buson, che ieri era al funerale di Anna. «Anya e Claudio si sono incontrati e assieme hanno cercato tanto la felicità, al limite dei sogni, sogni che si stavano realizzando», prosegue l’amico. «Ma qualcosa più forte di loro ha voluto che le cose dovessero andare in questa direzione». E ora lo skipper - che dopo la fine del primo matrimonio aveva acquistato in Svizzera quella barca e ne aveva fatto la sua casa e la sua professione - deve affrontare non solo un lutto, non solo un procedimento penale, ma anche una serie di «problemi logistici, burocratici e purtroppo anche economici». Perché sul fondale del lago sono finiti tutti i suoi affetti e tutto ciò che possedeva, dai vestiti alle scarpe.
«Ogni parola è inutile per descrivere il dolore terreno. Possiamo solo essere vicini a un uomo che ha perso tutto quello in cui credeva e che deve avere la forza di continuare. Possiamo essere solidali con chi in questo momento sta vivendo l’inferno».
© Riproduzione Riservata