HACKER SCATENATI
Clonano pure la Fidaty: allarme a Varese
Tessere svuotate dei punti. Esselunga: «Problema risolto»

Il pensiero potrebbe anche strappare un sorriso: immaginare hacker che si prendono la briga di forzare dei server per impadronirsi non di cospicui conti correnti bancari, bensì delle raccolte punti accumulati sulla carta fedeltà del supermercato. Ma il sorriso scompare se si pensa che negli ultimi mesi sono migliaia gli utenti che si sono visti soffiare i punti – poi restituiti dal supermercato, a fronte di una denuncia -, per centinaia di migliaia di punti. Giusto per fare un esempio: 3mila punti valgono 27 euro di spesa gratuita, per non parlare dei premi che si possono ritirare direttamente. Insomma, il “giro d’affari” è enorme, così come il danno per Esselunga. Sì perché i professionisti della truffa online da alcuni mesi hanno preso di mira il colosso della grande distribuzione. Soltanto ieri, a Varese tre clienti hanno sporto denuncia alla Polizia postale e lunedì un’altra cliente si era rivolta alla Stazione dei carabinieri.
Il motivo? Sempre lo stesso: segnalare che i “punti fragola” accumulati sulla loro carta Fidaty erano stati completamente prosciugati. Esselunga finora si è impegnata a riaccreditare il bottino sparito, presentando una denuncia depositata alle forze dell’ordine. Il modus operandi sembra sempre il medesimo: al malcapitato utente arriva un messaggio di Esselunga in cui si comunica che la donazione di punti è andata a buon fine, nonostante questo non abbia compiuto alcun trasferimento. Infatti a compierlo è stato l’hacker che, dopo aver ottenuto online le credenziali della tessera del supermercato, ha girato i punti su una tessera in suo possesso, con cui nel giro di pochissimo tempo – prima che la vittima se ne accorga e metta in guardia azienda e forze dell’ordine – si reca al punto vendita e ritira il premio oppure fa la spesa gratis scalando i punti rubati.
ESSELUNGA: «GIA’ AL LAVORO PER RISOLVERE»
Per Esselunga, si tratta ovviamente di un danno. A cui ora hanno posto rimedio introducendo l’autenticazione a due fattori degli account, per “blindare” l’accesso alle tessere dei propri clienti. «Le anomalie segnalate sono riconducibili al fenomeno sempre più frequente del credential stuffing, mediante il quale vengono utilizzate coppie di user id/password raccolte in precedenza in modo fraudolento su siti e servizi online differenti da quelli di Esselunga – spiegano dagli uffici dell’azienda -. Tale fenomeno è aggravato dal diffuso riuso delle stesse credenziali su servizi online differenti. Esselunga, che conferma di utilizzare le migliori pratiche di sicurezza, a protezione della clientela e per prima nel mercato Retail, ha reso disponibile l’autenticazione a due fattori (2FA) basata su username con password e un secondo fattore costituito da un codice inviato tramite cellulare».
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