L’EMERGENZA
112 casi in Lombardia, 3 vittime
Fontana e Gallera: «Misure di emergenza valide per 7 giorni. No alla chiusura dei negozi»

Coronavirus, conferenza stampa in Regione Lombardia in ritardo di un’ora e mezza a causa dello svolgimento dell’unità di crisi. Solo alle 17.30 Giulio Gallera (assessore al welfare), Pietro Foroni (protezione civile) e Attilio Fontana (presidente) si sono presentati di fronti ai rappresentanti della stampa per aggiornare sulla situazione.
112 CASI
«Abbiamo fatto più di 880 tamponi, 112 sono i casi positivi, con una media del 12 per cento. Dei 53 ricoverati in ospedale, 17 sono in terapia intensiva». Lo ha spiegato l’assessore Gallera. Di questi casi, due sono in provincia di Milano (Sesto San Giovanni e Mediglia), 49 in provincia di Lodi. Con la stragrande maggioranza di persone positive al virus che hanno avuto contatti con il focolaio di Codogno.
TRE VITTIME
«Abbiamo un altro decesso in Lombardia, a Cremona: si tratta di una donna che era ricoverata in oncologia con una situazione molto compromessa e aveva anche il coronavirus», ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera.
NO CHIUSURA NEGOZI
Le misure decise da Regione Lombardia, come la chiusura delle scuole, dei teatri e dei musei, saranno valide «per 7 giorni, ma possono arrivare a 14 - ha detto ancora Gallera - Sono state adottate per 7 giorni ma sono prorogabili a 14 per contenere la diffusione del virus e gestire pazienti positivi».
Quanto a un’altra delle emergenze ipotizzate durante le ultime ore, cioè la possibilità che si renda necessaria la chiusura di negozi al di fuori della zona “rossa” (quella del focolaio di Codogno), «Ad oggi - parole del dovernatore Fontana - non è stata presa in considerazione. Oggi come oggi non è necessario» ha aggiunto.
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