ASST 7 LAGHI
«La nostra battaglia»
Il dg Bonelli: rimarranno 100 posti Covid. Medical center e cancer center nella riorganizzazione dell’ospedale

Non sarà mai un ritorno al passato. L’emergenza Covid ha trasformato per sempre l’ospedale di Circolo e l’organizzazione dell’Asst Sette Laghi.
Da quel 29 febbraio, giorno dei primi ricoveri, tutto è cambiato. Ora la progressiva riduzione dei posti per i pazienti con il coronavirus. La trasformazione compiuta nella cittadella della salute di Bizzozero verrà in parte mantenuta in futuro. Ci saranno riorganizzazione di interi piani e di centinaia di posti letto, sulla scia di quanto fatto per affrontare la pandemia.
L’obiettivo sarà alleggerire ancora il Pronto soccorso e ridisegnare le degenze a fronte del Covid che non scomparirà.
«Per i pazienti Covid, un centinaio di posti letto rimarranno per i prossimi mesi, non sappiamo per quanto, e saranno suddivisi in parte al terzo piano, dove ci sono 56 posti a disposizione e in parte in altri reparti, come le terapie intensive piuttosto che gli Infettivi: dobbiamo avere una riserva di letti per i pazienti positivi».
Il direttore generale dell’Asst Sette Laghi Gianni Bonelli traccia il bilancio a Fase 1 conclusa, con la consapevolezza di avere portato in porto la nave ammiraglia della sanità locale.
TUTTI I NUMERI
L’ospedale di Circolo ha ospitato 1.155 pazienti fino al 3 maggio, con il 25 per cento arrivato dalle province lombarde più colpite dal virus. Sono lontani i giorni in cui ci sono stati oltre 300 pazienti Covid positivi ricoverati: la media è stata di 220. Ieri, i numeri erano decisamente diversi: 98 i pazienti positivi, di cui 15 nelle terapie intensive. Quattro i nuovi pazienti ricoverati e 10 i dimessi. Quarantuno i malati a Cuasso, dove viene curato chi è stato colpito dal coronavirus ma è in fase di guarigione e non ha più bisogno di cure ad alta intensità. Negli ultimi tre giorni, i ricoveri sono oscillati tra i 2 e i 4 e il numero dei malati in terapia intensiva è calato: vi sono stati giorni con 50 pazienti mentre in totale nelle terapie intensive sono state curate 99 persone.
CHE COSA CAMBIERÀ
L’emergenza Covid ha portato a rivoluzionare interi comparti dell’ospedale. Dei cambiamenti attuati, in futuro rimarrà traccia nella disposizione di alcuni reparti. La descrizione è affidata al top manager della sanità varesina. Un vero e proprio medical center sarà creato al quinto piano dove opererà appunto una Medicina. Qui verranno ricoverati in prevalenza pazienti con degenze brevi e provenienti principalmente dal Pronto soccorso, se non avranno esigenze chirurgiche o di presa in carico da parte di altre specialità. Al sesto piano verrà creato il cancer center che avrà anche gran parte della chirurgia oncologica e la breast unit. L’altra Medicina, già spostata dal monoblocco al Padiglione centrale, per affrontare la pandemia, rimarrà con una quarantina di letti nell’attuale sistemazione, cioè nel vecchio ospedale, «per proteggere i pazienti cronici e anziani, che in questa fase e ancora per alcuni mesi è meglio che siano distanti dai pazienti positivi».
Il direttore generale ricorda che le soluzioni adottate sono state vincenti in questa difficile battaglia, non ancora conclusa, «grazie all’altissimo livello dei nostri professionisti e grazie a una organizzazione eccezionale, come la decisione di trasferire la Geriatria e le cure subintensive all’ospedale di Angera, a massima tutela dei pazienti più fragili».
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