CORONAVIRUS
«Chiudere negozi e alberghi»
Le richieste inviate dalla Regione Lombardia al Governo

«Chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità” e “di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico». Sono alcune delle richieste inviate dalla Lombardia al Governo. È quanto si legge in una nota della Regione.
Si chiede inoltre «la chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità» e la «chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza, di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti».
Nel documento inviato dalla Regione al Governo si comunica inoltre che «per quanto riguarda le restanti attività produttive, è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese».
«Sono in via di definizione ulteriori accordi - si spiega ancora nella proposta - con le associazioni di categoria per definire misure contenitive specifiche aggiuntive»
Le proposte sono state formalizzate oggi, mercoledì 11 marzo, al Governo dal presidente della Regione Lombardi, Attilio Fontana, in accordo con i sindaci della Lombardia.
Le richieste, prosegue la nota della Regione, andrebbero ad integrare il decreto del Governo emanato domenica 8 marzo.
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