CORONAVIRUS
«Gli ospedali iniziano a respirare»
Numeri ancora in netta crescita (a Varese 711 positivi con un aumento di 209), ma gli accessi ai Pronto soccorsi diminuiscono: «Dato fondamentale»

Covid-19, dati in qualche modo promettenti dall’ultimo aggiornamento fornito da Regione Lombardia (gli assessori Giulio Gallera e Davide Caparini, rispettivamente Welfare e Bilancio, in collegamento Facebook), anche se la percezione dell’entità del contagio da coronavirus in Lombardia continua a risentire dell’equivoco “numero dei decessi - numero dei pazienti positivi” che non può non tenere conto del sommerso, di decine di migliaia di casi non diagnosticati perché tanti malati non sono stati sottoposti a tampone.
BRAVI LOMBARDI
Il primo a prendere la parola è stato Davide Caparini, che ha esordito con un elogio ai lombardi: «Questa settimana siete stati bravi. Avete seguito le indicazioni, i dati mostrano che in sette giorni gli spostamenti sono calati del 7 del per cento attestandosi sul 35. L’invito a stare a casa è stato colto, continuate così. Lo so, è un impegno gravoso per tutti ma è l’unico modo che abbiamo di opporci alla diffusione del virus e ad aiutare la salute di tutti». Dopo aver ribadito che la giunta Fontana ha assegnato al Policlinico l’ospedale in Fiera Portello la cui realizzazione è ormai a buon punto, l’assessore ha mostrato un video “di speranza” inviato dall’ospedale di Legnano dal giornalista Carlo Gaeta, ricoverato da parecchi giorni e che, grazie alla «commovente assistenza» ricevuta dal personale sanitario, sta lentamente uscendo da una condizione iniziale molto grave. «Si può sconfiggere il virus? - l’interrogativo posto da Gaeta - Non è facile, ma non si deve demordere, dobbiamo tutti guardare sempre oltre la siepe perché il domani davvero deve essere migliore per tutti».
IL BOLLETTINO
«I dati di oggi - ha detto Gallera - sono ancora un po’ alti, ma vanno letti in modo attento. Il numero dei positivi è di 37.298, +2409 rispetto ieri, mentre i ricoverati sono 11.137 (+456, ma ieri la crescita era stata molto superiore, 655), crescono di poco i pazienti in terapia intensiva, 1.292 (+29), mentre aumenta di oltre duecento il numero dei dimessi, 8001 contro 7800. I decessi continuano a crescere, 5402 con un incremento di 541 unità».
«C’è però un aspetto fondamentale da comprendere - ha aggiunto l’assessore Caparini - ovvero l’andamento. Quello dei decessi, che oggi è particolarmente alto, è l’ultimo aspetto dal punto di vista statistico per capire l’andamento dell’epidemia. Un dato che rappresenta il primo contatto è invece quello degli accessi al pronto soccorso».
E qui arriva il dato positivo: «In tutti i pronto soccorso - gli ha fatto eco Gallera - si sta registrando una riduzione, in alcuni casi lievi ma in in altri più marcata. E questo è veramente un dato positivo. A Pavia c’è stato un calo del 30 per cento, a Lodi per la prima volta dal 20 febbraio il numero di pazienti non-Covid al pronto soccorso ha superato quello dei Covid. E questo non stride col dato generale, perché le persone arrivano al Ps, vengono tamponate, il risultato arriva giorni dopo e poi c’è un decorso lungo in caso di positività. Il primo dato è quello dell’accesso al pronto soccorso, e questo calo è fondamentale e successivamente si rifletterà sugli altri. Ne avremo conferma nell’immediato futuro, ma sicuramente possiamo dire che finalmente dopo un mese i nostri ospedali stanno respirando».
LE PROVINCE
«Bergamo continua ad essere la più colpita con 8060 cas e una crescita di 602. Brescia segue a 7304 (+374). Ci sono poi situazioni migliori come Como (816, +54), Cremona (3496 +126, la metà di ieri), Lodi 2006 (+38). A Milano i casi positivi sono oggi 7.469 (+574, ma con un aumento molto inferiore a quello di ieri), mentre a Varese il dato di oggi è negativo, con un 711 che la conferma al penultimo posto assoluto ma un aumento di 209 decisamente alto».
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