CORONAVIRUS
In 24 ore 400 nuovi casi in Lombardia
Il totale sale a 2.251: l’emergenza si allarga, ipotesi “zona rossa” nella Bergamasca. E la Regione cerca “forze nuove”: assunti 136 tra medici e infermieri, il ruolo strategico della Provincia di Varese

Come un bollettino di guerra, il bilancio quotidiano del contagio da covid-19, esposto come ogni giorno ai cronisti assiepati in sala Testori del Palazzo regionale dall’assessore al Welfare Giulio Gallera, fa registrare un’impennata notevole.
«Il numero dei contagiati continua a crescere, sono 2251 (24 ore fa erano 1820, con un incremento di 431 unità in 24 ore, pari a oltre il 20%) di cui 1169 ricoverati, di cui 244 in terapia intensiva, 364 in isolamento domiciliare. Crescono anche i dimessi, 376 in un solo giorno, 126 in più di ieri. I morti sono 98».
Questi i numeri forniti da Gallera, che annuncia anche che «I posti di terapia intensiva dedicati al coronavirus sono diventati 321».
Il dato forse più eclatante è quello dei nuovi casi di decesso, anche oggi per lo più localizzati nella zona rossa del Lodigiano e nella Bergamasca: «Si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di pazienti estremamente anziani e con serie patoglogie preesistenti, con un’età media superiore agli 80 anni».
Proprio sulla provincia di Bergamo (la zona Nord-Ovest) Gallera conferma che i tecnici sono al lavoro per una valutazione della situazione: «I dati evidenziano una crescita maggiore rispetto al resto della regione, oltre cento nuovi casi solo da ieri. C’è sicuramente un orientamento a chiedere misure forti, ma al momento non abbiamo informazioni sicure. Di sicuro invitiamo la popolazione di quella zona alla maggiore cautela possibile».
Sulla ricerca di nuove forze, l’assessore annuncia che in due giorni la Regione ha formalizzato l’assunzione di 136 tra medici e infermieri. «Questo è il momento in cui abbiamo bisogno delle migliori energie di questa regione e di questo paese. Potremmo avere bisogno anche di una mano dalle Ong, serve molto personale».
Poi un’analisi geografica: «Milano (oggi 86 casi) e le grandi città hanno per ora un numero curiosamente basso di contagi, e c’è tutta una zona della Regione (Varese, Como, Lecco Sondrio) che non è praticamente quasi stata toccata, il che ci fornisce grandi possibilità di risorse». Con strutture come l’ospedale di Circolo di Varese, quello di Busto e quello di Legnano, pronti ad accogliere pazienti positivi e a fornire un aiuto anche sul piano del personale.
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