CORONAVIRUS
Lombardia, il contagio non rallenta
In un giorno i casi sul territorio regionale hanno superato quota 2.600, 135 i decessi. Gallera: «Sempre più ospedali “dedicati” all’emergenza covid-19». Arrivano i medici militari

Nessuna psicosi, nessun allarme ingiustificato, ma la diffusione rapidissima del contagio non consente certo di sottovalutare il problema coronavirus. Anzi.
I numeri dell’evoluzione nelle ultime 24 ore non ammettono dubbi: «I contagi sul territorio lombardo ad oggi sono 2612, 361 in più rispetto a ieri, i ricoverati 1622 di cui 309 in Terapia intensiva (+65). Cresce fortunatamente anche il numero dei pazienti dimessi, che è salito a 469, ma crescono anche i decessi, 135 (+37 da ieri)».
Queste le nude cifre esposte, nella consueta conferenza stampa in Regione, dall’assessore al Welfare Giulio Gallera.
Che illustra un quadro in gran parte andato oltre le aspettative. Prima mostrando una serie di slide che fotografano giorno per giorno la diffusione dei contagi in Lombardia dall’inizio dell’emergenza ad oggi. Se il 21 febbraio i pallini (che rappresentano i pazienti positivi) sono pochissimi e quasi tutti nella zona del Lodigiano, oggi gli oltre 2600 coprono gran parte del territorio regionale con aree ad altissima incidenza per abitanti. «Di fatto se all’inizio pensavamo di adibire alcuni ospedali all’emergenza covid-19, oggi abbiamo dovuto ribaltare la prospettiva, cioè quasi tutti gli ospedali lombardi si occuperanno di coronavirus e solo alcuni saranno destinati alle altre attività sanitarie».
Ad oggi, con un lavoro instancabile, il totale di posti in Terapia intensiva in Lombardia sono 400, 80 in più rispetto a ieri. «Questa è una dimostrazione del grande sforzo che stiamo facendo in tutto il sistema sanitario regionale - annuncia Gallera-. Prosegue la riconversione di reparti, al momento il problema principale è reperire personale. Da oggi sono al lavoro anche i medici militari all’ospedale di Seriate».
A ciò si aggiunge la chiusura delle attività ambulatoriali. «Nel decreto legge in via di approvazione da parte del governo nel fine settimana sarà inserita la facoltà delle regioni di sospendere le attività ambulatoriali per dedicarsi il più possibile all’emergenza».
Insomma, una diffusione sempre più rapida e “capillare” che solo grazie a un comportamento attentissimo di tutti i cittadini si potrà cercare di limitare in modo da imboccare al più presto la fase recessiva del contagio.
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