CORONAVIRUS
Quasi mille lombardi positivi
Le cifre del contagio: aumentano i decessi ma anche le dimissioni. Misure di contenimento: riaprono i musei, ma con visitatori distanziati di un metro. Quattro i contagiati in provincia di Varese

Giorno nove dall’inizio dell’emergenza in Lombardia, l’emergenza non si ferma e le misure di “contenimento” del contagio vengono confermate quasi in toto (anche se al momento non è ancora stato varato ufficialmente il Decreto legge del Consiglio dei ministri, ndr).
La Lombardia si sta spendendo con tutto ciò che ha su due fronti: arginare, isolare il più possibile il morbo attraverso il superlavoro del personale medico e infermieristico, impedire un aumento dell’estensione, bloccando le possibili vie del contagio tramite le misure restrittive.
QUOTA MILLE VICINA
Anche se le cifre del contagio sono decisamente impressionanti. «I casi di pazienti positivi in Lombardia sono saliti a 984 - annuncia l’assessore al Welfare Giulio Gallera -, dei quali 406 ricoverati e 106 in reparti di terapia intensiva. Ci sono anche 375 persone in isolamento domiciliare e altre 73 dimesse con trasferimento a domicilio 73. I decessi ad oggi sono 31. Pochissimi i minorenni colpiti (sei), tutti in condizioni buone: si conferma con ogni evidenza che la categoria più “a rischio” è quella degli Over 75, la stragrande maggioranza delle vittime. Circa novemila, infine, le persone in osservazione, casi negativi ma entrati in diretto contatto con i pazienti risultati positivi».
Per quanto riguarda la Provincia di Varese, che resta una delle meno toccate dall’emergenza, il numero dei pazienti positivi, dopo il primo registrato venerdì 28, secondo i conti di Regione Lombardia, è salito a quattro.
IL LAVORO COMUNE
«In questo nono giorno dall’inizio dell’emergenza - racconta il presidente Attilio Fontana in videocollegamento dal suo ufficio in cui è “autoisolato”, abbiamo iniziato sin dalla mattinata un lavoro importante con il governo e le altre Regioni. Abbiamo come obiettivo la ripartenza, ma non possiamo dimenticare di prestare attenzione alle questioni sanitari senza le quali la ripartenza non potrà avvenire».
POTENZIAMENTO SANITARIO
«Stiamo lavorando intensamente - aggiunge Gallera - sulla gestione del fenomeno. Oggi abbiamo incontrato i responsabili delle strutture private accreditate dotate di Dea (Dipartimento d’emergenza e accettazione) o Pronto soccorso, abbiamo raccolto l’assoluta disponibilità a mettere a disposizione posti letto nelle terapie intensive ed entrare a far parte della gestione dell’emergenza. Occorre rafforzare il personale coinvolto, già oggi il gruppo San Donato ha messo a disposizione 14 medici».
Si anticiperanno addirittura di oltre un mese (tramite le videoconferenze) le lauree degli infermieri programmate ad aprile, in modo da consentire loro di entrare subito in servizio.
LE MISURE RINNOVATE
Fabrizio Sala
«Confermiamo - ha detto il vicepresidente Fabrizio Sala - che cinema e teatri rimangono chiusi. Quanto ai musei, invece, riapriranno con una forma di ingressi contingentati, introducendo la discriminante della distanza di almeno un metro tra un visitatore e il successivo. Sospensione delle lezioni confermate. I bar saranno aperti e contingentati, cioè con limitazione ai posti e sedere e almeno un metro di distanza uno dall’altro».
Confermata la chiusura di palestre, centri sportivi, piscine, centri benessere e centri termali, resteranno aperti gli impianti sciistici, con la sola limitazione della riduzione di un terzo della capienza per gli impianti di risalita chiusi (funivie).
© Riproduzione Riservata