CORONAVIRUS
«State a casa»
Allarme dal coordinamento delle terapie intensive: aumentano i casi, strutture piene. Si attende la decisione da Roma sul blocco della Lombardia come suggerito dalla Regione

«Dal coordinamento delle terapie intensive della Lombardia è arrivato un vero e proprio grido d’allarme dalla loro trincea». Lo ha detto stasera, sabato 7 marzo, l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera in diretta Facebook, spiegando che seppure la Regione è riuscita a fare «cose che non pensavamo possibili in così poco tempo, la linea in cui si arriverà alla incapacità del sistema di dare risposte si avvicina». Un messaggio dunque preoccupante.
Al momento sono stati creati 481 posti di terapia intensiva ma «chi è in trincea dice che c’è il rischio di arrivare al punto di non riuscire a dare le giuste risposte» ha aggiunto Gallera.
IL BILANCIO DEL CONTAGIO
Ecco il bilancio del 15esimo giorno dall’inizio dell’emergenza coronavirus: «Il dato totale dei casi positivi in Lombardia sono 3420, con forte crescita rispetto a ieri dovuta al fatto che vi erano oltre 300 tamponi che ieri non erano stati caricati e che sono arrivati dal laboratorio di Brescia, arrivati dopo l’aggiornamento», ha detto l’assessore, aggiungendo che i decessi sono 154.
«Crescono e continuano a crescere le persone dimesse, i guariti sono 524, più 75, un dato che sottolineiamo».
Gallera è tornato quindi sull’“incremento di più di 800 casi positivi” in un giorno, spiegando che «il trend continua a crescere e cresce il numero di ricoverati in terapia intensiva: 359, con 50 persone in più».
«RALLENTARE VITA SOCIALE»
L’esponente della giunta Fontana ha poi indicato come necessaria «la rarefazione della nostra vita sociale», osservando che «questo messaggio non è ancora passato». «Quindi - ha aggiunto - chiediamo delle misure per far capire a tutta la popolazione che c’è la necessità assoluta di rallentare la nostra vita per rallentare la diffusione del virus».
IL CONTAGIO NEI TERRITORI
La mappa del contagio: 811 i contagi nel Lodigiano, 761 in provincia di Bergamo, 413 a Brescia, 361 nel Milanese (di cui 158 in città), 221 a Pavia, 562 a Cremona, 71 a Monza, 27 a Varese, 23 a Como, 35 a Lecco, e sei a Sondrio.
LOMBARDIA BLOCCATA?
È atteso in serata il decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) con le misure da adottare. La Lombardi avrebbe chiesto misure drastiche. «Quanto alle misure chieste dal governatore lombardo Attilio Fontana entro stasera vi assicuro avremo il Dpcm, saranno adeguate e proporzionate e condivise con la Regione» ha assicurato il commissario della Protezione civile, Angelo Borrelli.
© Riproduzione Riservata