EXTRA OMNES
Il varesino “vaticanista”: «Ecco i segreti del Conclave»
Chiusa la porta della Cappella Sistina. Alle 19 la prima fumata

«Extra omnes», fuori tutti. Con le parole pronunciate dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, prende il via il conclave per eleggere il 267esimo Papa. Tutti gli astanti lasciano ora la cappella Sistina, all’interno della quale restano solo i cardinali elettori, lo stesso maestro e l’ecclesiastico incaricato di tenere l’ultima meditazione prima delle votazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa. Una volta usciti tutti il maestro chiude la porta d’accesso alla cappella Sistina. Al termine della meditazione, anche il maestro e il cardinale Cantalamessa lasciano la cappella Sistina e si avviano le operazioni di voto.
I SEGRETI DEL CONCLAVE
Come funzioneranno le operazioni, scandite da un rigidissimo cerimoniale? A spiegarlo è il varesino Dario Delcuratolo: appartenente alla Polizia locale per professione, studioso di storia e di Vaticano per passione. Questo grande interesse iniziò a germogliare quando, da piccolo, andò in udienza con i suoi genitori da Giovanni Paolo II e vide per la prima volta le guardie svizzere, restandone affascinato. Da lì, anni di studio, di approfondimenti, di viaggi in Vaticano, tanto da stringere amicizia con Peter Hasler, già decano della Guardia Svizzera. Insomma, varesino sì, ma con una profonda conoscenza di ciò che accade a Roma.
NELLA CAPPELLA SISTINA
Ecco, che cosa accadrà oggi? «Il Conclave è l’assemblea dei cardinali che, chiusi nella Cappella Sistina, sono riuniti per eleggere nella più assoluta segretezza il Sommo Pontefice, che non è il successore del pontefice defunto bensì il successore di San Pietro. Attualmente il complesso delle norme che regolano il Conclave è contenuto nella Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis” promulgata da San Giovanni Paolo II a cui Benedetto XVI aveva apportato alcune modifiche. Prima di questa, era in vigore dal 1975 la Costituzione “Romano Pontifici Eligendo” di Paolo VI che aveva già provveduto a modificare alcuni aspetti esteriori del cerimoniale pontificio, riformando ad esempio la Corte Pontificia e abolendo i Corpi militari pontifici della Guardia Nobile di Sua Santità. Unica eccezione è stata fatta per l’antichissima Guardia Svizzera Pontificia che tutt’oggi vigila sul Conclave e sul percorso che gli elettori compiono dalla Domus Sanctae Marthae nella quale risiedono, al luogo della votazione». Alla Guardia Svizzera, «deputata alla custodia esclusiva del Palazzo Apostolico», si aggiunge all’esterno la Gendarmeria Vaticana che controlla gli accessi e il perimetro del piccolo Stato. «Il Conclave che portò all’elezione di Giovanni Paolo II – prosegue Dario Delcuratolo – è stato l’ultimo che ha visto gli elettori sistemati in piccole e scomode celle ricavate con dei tavolati provvisori montati per l’occasione negli ambienti del Palazzo Apostolico. Pertanto ora possono usufruire di un ambiente più confortevole». Sempre a Paolo VI si deve poi «la scomparsa della figura laica del Maresciallo del Conclave, carica ereditaria della famiglia Chigi che aveva l’incarico di vigilare dall’esterno affinché non venisse violata la clausura dei Cardinali elettori». Oggi ci sarà l’ingresso in Conclave degli alti prelati che «dopo la celebrazione della messa Pro eligendo Papa, al canto del Veni Creator, si porteranno in processione all’interno della Cappella Sistina. Qui, dopo il giuramento e l’intimazione dell’Extra Omnes, gli estranei al Conclave dovranno uscire dalla Cappella Sistina per consentire i lavori. Gli elettori prenderanno posto su poltrone che, dall’epoca di Papa Luciani, hanno sostituito dei tronetti con baldacchino pieghevole che veniva abbassato con la sola eccezione di quello del pontefice neoeletto. Sull’altare, troveranno posto le urne per il voto».
FUMATA BIANCA E CAMPANE
Quando il nuovo pontefice accetterà l’incarico e verrà eletto, diventerà subito vescovo di Roma, con «piena e suprema potestà sulla Chiesa Universale». Da qui, la tradizionale fumata bianca a cui ora si aggiungono i rintocchi delle campane «per non lasciare adito ad altre interpretazioni». Il Papa, a questo punto, verrà «condotto nella cosiddetta Stanza delle Lacrime, dove si trovano tre abiti bianchi in tre diverse misure che saranno adattati alla corporatura del neoletto – spiega –. Con veste bianca, fascia, croce e zucchetto, rientrerà nella Cappella Sistina per ricevere l’atto di ossequio da parte del collegio cardinalizio e in seguito, dopo l’Habemus Papam da parte del Cardinale Protodiacono, si mostrerà ai fedeli assiepati in piazza San Pietro dove impartirà la prima Benedizione Apostolica Urbi et Orbi». Un “pronostico” su chi si affaccerà? Delcuratolo non si sbilancia con nomi ma, conclude, «visti gli attuali scenari di guerra, dovrà essere un mediatore di pace».
“Extra omnes”, tre pagine dedicate all’avvicinamento al Conclave sulla Prealpina di mercoledì 7 maggio, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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