LA TESTIMONIANZA
Far West a Busto Arsizio: «Così ho disarmato l’aggressore»
Parla il giovane albanese intervenuto nella rissa di venerdì sera

C’era un gruppo di bambini con i genitori. Per mettersi al sicuro si erano rintanati nel bagno del bar quando, venerdì sera, è partita la rissa all’Harry’s Bar di via Fratelli d’Italia. Le urla delle mamme terrorizzate - “I bambini, i bambini” - hanno attirato l’attenzione di Mark Rethi, origine albanese, addetto alla sicurezza ed esperto di arti marziali, che è intervenuto per cercare di disarmare il tunisino - risultato poi irregolare in Italia - che stava brandendo il coltello e una bottiglia di vetro minacciando i due connazionali che si erano chiusi dentro al locale.
INTERVENTO EROICO
Mark ha disarmato il tunisino, ha rimediato qualche graffio con la bottiglia di vetro, ma tutto sommato sta bene. Ha contattato La Prealpina per raccontare l’episodio che da venerdì sera monopolizza l’attenzione in città e rassicurare anche sulla sua salute. Intanto i carabinieri della Compagnia di Busto stanno ricostruendo l’episodio che ha portato alla devastazione del locale in centro (oggi prevista la riapertura). Il tunisino sarà denunciato per lesioni aggravate e danneggiamento aggravato. All’origine c’è una rissa tra stranieri. L’aggressore era stato prima malmenato per poi vendicarsi rispondendo con un coltello in mano e una bottiglia di vetro. Uno dei coinvolti è scappato nelle vie limitrofe, l’altro nel bar. Qui si è scatenato l’inferno: l’albanese ha cercato di fermare l’aggressore ed è stato ferito. Sono stati momenti drammatici, come racconta Rethi: «Stavo fumando fuori da Mc Donald’s quando ho sentito le urla delle mamme. Sono papà anche io, ho pensato che se ci fosse stata mia figlia al loro posto sarei intervenuto». E così, senza perdere tempo, ha attraversato la strada e si è trovato di fronte al tunisino. Ma non è stato semplice fermarlo: «Continuava a muoversi - racconta - c’era tanta gente e lui minacciava con il coltello. O vivi o muori, mi sono detto, però bisogna avere coraggio in certe situazioni», afferma riferendo tutta la drammaticità e la furia dell’uomo che ha spaccato tutto, fino a prendere un tavolo e scaraventarlo sulla porta per entrare nel locale. «Una volta dentro ha aggredito il connazionale e ho cercato di dividerli proprio pensando che degenerasse e che dentro, nascosti in bagno, c’erano i bambini», racconta Rethi che comunque ha rimediato delle ferite, seppure di lieve entità.
FORZE DELL’ORDINE
Sul posto nel frattempo sono intervenute le forze dell’ordine e i soccorritori del 118. Carabinieri e polizia hanno sedato gli animi e raccolto le testimonianze; inoltre hanno acquisito i filmati di videosorveglianza della zona per ricostruire anche l’antefatto. «I proprietari del bar si sono trovati loro malgrado al centro della vicenda, sono vittime anche loro. Un episodio che ha scosso tutti: ripeto, c’erano i bambini e nessuno avrebbe mai immaginato che volassero coltelli, bottiglie, sedie e tavolini», conclude. Anche il sindaco Emanuele Antonelli, indignato, è pronto a chiedere interventi al questore di Varese Carlo Ambrogio Enrico Mazza.
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