A TUTTO CAMPO
Costi energetici e lavoro: «Ecco la svolta»
L’eurodeputata Vivaldini e l’onorevole Malagola, entrambi di FdI, ospiti in Prealpina. Dal nucleare al Green deal, passando per Beko e la nuova legge sulla compartecipazione nelle imprese

Industria, politiche energetiche, dazi e lavoro. Un dialogo a tutto campo con Mariateresa Vivaldini, eurodeputata di Fratelli d’Italia, componente a Bruxelles della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, e con l’onorevole Lorenzo Malagola, sempre di Fratelli d’Italia (alla Camera è vicino di scranno di Andrea Pellicini), membro della Commissione Lavoro di Palazzo Madama (ha seguito il caso Beko). I due esponenti del partito di Giorgia Meloni sono stati oggi, lunedì 14 aprile, ospiti nella redazione di Prealpina dove si sono confrontati col direttore, Silvestro Pascarella, sui temi di attualità politica ed economica.
«NEUTRALITÀ TECONOGICA, QUINDI NUCLEARE»
Nucleare, se ne torna parlare e in modo diverso. «Sì, abbiamo iniziato a parlare di nucleare proprio perché il problema più importante adesso per le industrie è quello del costo dell’energia - ha spiegato l’eurodeputata Vivaldini -. Il costo dell’energia è troppo alto e questo rende poco competitive sul mercato le nostre industrie, anche perché noi abbiamo a che fare con aziende che arrivano dalla Cina o che sono ubicate in altri territori dove il nucleare è consentito». «Io sono stata relatore ombra - ha aggiunto - in una risoluzione che parla proprio dei i costi dell’energia. E debbo dire che ho fatto molta fatica a portare a casa dei risultati, ci sono riuscita solo attraverso emendamenti in plenaria che ho costretto i miei colleghi a votare. È stata comunque una grande vittoria delle proposte di Fratelli d’Italia. Abbiamo inserito la neutralità tecnologica, quindi il nucleare, il de-risking per gli investimenti per gli imprenditori, una restrizione sulle esportazioni dei materiali ferrosi. E poi il decoupling che è il disaccoppiamento del costo dell’energia dal costo del gas: dovrebbe mettere fine alle speculazioni».
«I benefici? Per le famiglie senz’altro, ma anche per le aziende, soprattutto quelle energivore» ha osservato Mariateresa Vivaldini che ha poi spiegato che «il Green deal dell’era Timmermans era solo strumentale ideologico. Adesso ha capito e me lo auguro che decarbonizzare non vuol dire deindustrializzare, perché, come ha detto anche Draghi, la sostenibilità ambientale va bene, ma ci deve essere la sostenibilità economica che significa sostenibilità sociale». «Non possiamo - ha argomentato l’eurodeputata di FdI - far chiudere le aziende, lasciare a casa migliaia di lavoratori perché che poi non c’è più una serenità economica per le famiglie. E quindi una transizione ecologica verde va pensata con quelle economiche e sociali».
DAZI E COMPITI DELLA MELONI
«I dazi - ha spiegato Vivaldini - ci sono sempre stati. Adesso Giorgia Meloni ha un grande compito che gli è stato dato da Ursula von der Leyen: andrà a parlare al presidente Trump il 17 aprile, giovedì, e confidiamo in questo incontro. Vorremmo dazi zero, come si dice, ma non possiamo pensare di giocare al rialzo. Anche perché i dazi di Trump avrebbero danneggiato non solo l’industria europea e quella italiana, ma a lungo andare anche quella americana e soprattutto i cittadini americani».
«BEKO, GRANDE ACCORDO»
L’onorevole Malagoli ha parlato di Beko e della legge, di cui è stato proponente, che porta i lavoratori nella compartecipazione dell’azienda.
Andiamo con ordine. Caso Beko, l’azienda con sede anche a Cassinetta di Biandronno, produttrice di elettrodomestici, per la quale la proprietà aveva ventilato un drastici ridimensionamento (anche, soprattutto dei dipendenti). Ora l’accordo raggiunto a Roma. «È un grande accordo - il giudizio di Malagola - perché permette di dare continuità a un'attività che è quella della produzione degli elettrodomestici e che caratterizza questo territorio da sempre. La provincia Varese ha espresso grandi imprese, grandi capacità innovative e ancora oggi grazie a questo accordo potrà avere un futuro».
«Un accordo che in queste ore (stasera lunedì 14 aprile Ndr) viene siglato al Ministero del Made in Italy, quindi un grande lavoro del ministro Urso e anche una grande responsabilità da parte dei sindacati e dei lavoratori che hanno accettato il nuovo piano industriale. Questo piano vedrà la prosecuzione dell’attività industriale e la tutela dei livelli occupazionali».
«Da promuovere è il primo tempo di una partita che adesso dovrà essere giocata nel secondo tempo. Si perché questo accordo dovrà essere applicato» ha quindi precisato Malagagola.
«LAVORATORI COINVOLTI NELLA GESTIONE DELL’IMPRESA»
Il deputato di FdI è, come detto, promotore di una legge sulla compartecipazione del lavoratore nell’impresa. «Vuol dire che con questa norma le imprese potranno ricevere incentivi fiscali laddove coinvolgeranno i propri lavoratori nella gestione di impresa.
«Per esempio, seguendo il modello tedesco, cooptando un lavoratore o un rappresentante dei lavoratori nel consiglio di amministrazione oppure promuovendo la partecipazione azionaria agli utili dell’impresa. Questo è in linea con l’articolo 46 della nostra Costituzione che per più di 75 anni è rimasto inapplicato e che oggi trova finalmente applicazione». «Per affrontare le grandi sfide del nuovo mercato del lavoro, fatto di intelligenza artificiale, innovazione tecnologica spinta, capitale e lavoro non possono più essere uno contro l’altro, ma devono collaborare, cooperare» ha concluso l’onorevole Malagola.
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