CALCIO E GIUSTIZIA
Crac Varese, Trainito a processo
L’ex vicepresidente è accusato di bancarotta. Stralciata la posizione di Zeaiter: è irreperibile

A oltre cinque anni dal fallimento, la fine dell’As Varese 1910 approda nelle aule della sezione penale del Tribunale.
Il reato ipotizzato dalla Procura della Repubblica è quello di bancarotta fraudolenta, contestato a coloro che erano ai vertici della società calcistica, per un breve periodo, nel 2015: il presidente Alì Zeaiter, cittadino libico di 37 anni, e il suo vice Massimo Trainito, 52 anni, originario di Gela.
Il secondo è stato rinviato a giudizio dal gup Giuseppe Fertitta, che ha così accolto la richiesta del pubblico ministero Luca Petrucci; la prima udienza davanti al collegio è in programma il prossimo 4 maggio. La posizione di Zeaiter è invece stata stralciata. Il motivo? L’ex presidente risulta irreperibile e quindi il giudice ha disposto che la Questura effettui ulteriori indagini per arrivare all’individuazione dell’imputato, in modo da potergli notificargli gli atti del processo. I poliziotti hanno cinque mesi di tempo per riferire al magistrato, che ha fissato una nuova udienza il 16 giugno.
A maggio, quindi, inizierà il dibattimento solo per Trainito che - difeso dagli avvocati Matteo Pelli e Flavio Sinatra - dovrà rispondere, in concorso con Zeaiter, della distrazione di quasi 135mila euro della società. In che modo? Disponendo, nel giugno del 2015 (quindi cinque mesi prima che venisse sancito il fallimento), sei bonifici a favore di se stessi: uno da cinquantamila euro per il vicepresidente, gli altri cinque a favore del presidente. Al solo Zeaiter (difeso d’ufficio dall’avvocato Fabio Margarini) viene anche contestato l’assegno circolare da 426mila sterline inglesi, pari a circa 577mila euro, emesso dalla banca Barclays, che fu prima incassato e versato sul conto corrente intestato alla società fallita alla Unicredit di Gela, ma che poi fu richiamato, annullando di fatto l’operazione.
All’udienza preliminare non si è presentata la curatela del fallimento, che però, tramite il curatore Bruno Fisco, ha già avviato un’azione di responsabilità verso gli organi sociali.
Dopo il crac del 2015, in seguito alla retrocessione dalla serie B, il club fu rifondato. Ma nell’estate del 2019 anche per il nuovo Varese fu decretato il fallimento.
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