IL FENOMENO
Cresce la “piccola Brera”

La “piccola Brera” è cresciuta. Vedere per credere: alle sette di sera - l’happy hour - non c’è un tavolino libero e l’aperitivo o apericena è per molti in piedi. Quattro ore più tardi e così fino alla chiusura, alle due o tre di notte: si lotta per un posto a sedere. «In una serata qui transitano migliaia di persone» conferma uno che di record se ne intende: Elia Luini, campione di canottaggio, argentoalle Olimpiadi di Sidney (2000) e cinque volte iridato. Ora è titolare insieme a due soci - Didi e Gianni - di un locale all’inizio di via Cavallotti. L’ha aperto poco più di un mese fa; all’interno domina, sopra la testa dei clienti, un’imbarcazione in legno appesa al soffitto. È la sua prima barca, del 1990, quando stavano per nascere quelle in carbonio. Dall’altro lato, un altro big ha ormai da tempo un locale tra i più affollati della città: è Dj Skizzo, all’anagrafe Raffaele Bruscella, artista poliedrico, noto in tutta Italia. È lui che intrattiene la clientela. «Piccola Brera? Ragazzi qui non abbiamo nulla da invidiare a Milano. E dirò di più: da Milano vengono a fare la serata da noi». « Varese è bellissima, altro che degrado. E i giovani varesini sono i migliori, lasciatevelo dire da uno che ha fatto per trent’anni il dj e ha conosciuto ragazzi di ogni parte del Paese». Le coordinate della Piccola Brera sono semplici: due vie - Cavallotti e Cattaneo -, 700 metri di percorso e 13 bar, ciascuno con il proprio target. Dal tramonto e fino a che ce n’è (in termini di orario) lì si affolla la Varese dei giovani rampanti, dei professionisti, dei novelli politici, delle ragazze alla moda, degli studenti, in definitiva la città che piace alla gente che piace, tanto per usare un vecchio slogan pubblicitario. Problemi? Area turbolenta? «Qui non è mai successo nulla» sottolinea Bruscella. E in effetti anche le forze dell’ordine confermano che la Piccola Brera non dà grattacapi di ordine pubblico.
© Riproduzione Riservata