SAN MARTINO
Svastica al Sacrario dei Partigiani. Astuti e Fiano all’attacco
Blitz dei Do.Ra. a Cuveglio nell’81° anniversario della battaglia di San Martino

La scritta “Sieg Heil” e una svastica davanti al sacrario che ricorda una cruciale battaglia partigiana: è la firma lasciata dai Do.Ra. (Comunità Militante dei Dodici Raggi), che si sono dati appuntamento a Cuveglio per ricordare l’81° anniversario della battaglia di San Martino che vide contrapposti partigiani, da una parte, e soldati nazifascisti dall’altra. I militanti dei Do.ra. hanno esposto uno striscione con la scritta “San Martino: il tuo nome è scritto con il sangue sopra il mio destino”. A sinistra della slogan, una svastica e, a destra, c’è un fascio littorio.
L'immagine dei militanti in posa con lo striscione è stata poi diffusa sul canale Telegram del gruppo neonazista con sede ad Azzate. Non è la prima volta che simboli della Resistenza in provincia di Varese vengono violati dalla Comunità Militante dei Dodici Raggi: attivi dal 2012, sono stati indagati nel 2017 dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio per tentata ricostituzione del partito fascista.
L’ATTACCO DI FIANO
Sui social non si è fatta attendere la presa di posizione dell’ex deputato Emanuele Fiano: «Dopo i manifesti con le SS che brindano, dopo la festa per per onorare Hitler e il putsch di Monaco siamo arrivati alla Svastica esibita liberamente - ha scritto sui social, postando l’articolo di Prealpina -. Nell'indifferenza del governo, impegnato a delegittimare le sacrosante lotte sindacali, nell’indifferenza della magistratura, i neonazisti di DoRa possono fare quello che vogliono, dire quello che vogliono, esibire quello che vogliono. È la nostra Italia, dove ormai se sei neofascista o neonazista ti è permesso tutto».
ASTUTI: «INACCETTABILE»
«Quanto accaduto a Cuveglio è un insulto alla memoria dei caduti e una ferita per i valori democratici su cui si fonda la nostra comunità. È inaccettabile che, ancora oggi, si manifesti pubblicamente un'apologia del fascismo e del nazismo, ideali sinonimo di oppressione, violenza e negazione della libertà», ha fatto eco il consigliere regionale del Partito Democratico della Lombardia, Samuele Astuti.
«La Valcuvia è un luogo simbolo della Resistenza, teatro di uno degli episodi eroici del 1943, quando il '”Gruppo Cinque Giornate”, composto da militari italiani che decisero di opporsi all’invasore nazista e ai collaborazionisti fascisti, affrontò con coraggio il nemico - ricorda Astuti -. Gli atti di pochi estremisti non solo offendono questa memoria, ma sono un tentativo di minacciare i valori di convivenza e pluralismo su cui si basa la nostra società. Nella provincia di Varese, così come in Lombardia, non c’è posto per l’odio e la violenza che questi gruppi tentano di diffondere. L’auspicio è che le autorità competenti rintraccino quanto prima i responsabili del gesto e che il gruppo in questione, già sotto inchiesta dal 2017, venga messo fuori legge una volta per tutte», conclude il consigliere.
BERNARDONI: «COM’E’ POSSIBILE?»
«Com'è possibile? È questo che pensiamo mentre assistiamo con sdegno ancora una volta al macabro spettacolo messo in scena da chi non vuole imparare la storia, da chi, approfittando della Libertà frutto anche del sacrificio dei martiri del San Martino, inneggia alle pagine più buie del nostro Paese - ha commentato Alice Bernardoni, segretario provinciale del Pd di Varese -. Noi, ancora una volta, ribadiamo che la provincia di Varese è Antifascista e si riconosce orgogliosamente e in maniera inequivocabile nei valori della Resistenza che ci ha portato alla Liberazione dalla dittatura nazifascista».
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