BA FILM FESTIVAL
CycleMahesh, un viaggio disperato in fuga dal lockdown
L’opera prima del regista indiano Suhel Banerjee presentata alla sala Ratti di Legnano. La storia vera di Mahesh ambientata al tempo del Covid

Al Lux di Busto c’è Giuseppe Tornatore, ma non tutti gli spettatori del Baff sono lì: qualcuno sceglie di scoprire un’avventura diversa alla sala Ratti di Legnano. È qui che ieri, giovedì 3 marzo, è stato proiettato CycleMahesh, opera prima del regista indiano Suhel Banerjee, anche in linea con l’attenzione del festival verso i registi esordienti.
LA STORIA DI MAHESH
Il film racconta la straordinaria e rocambolesca storia vera di Mahesh, giovane muratore di 22 anni che, in seguito all’annuncio improvviso del lockdown da Coronavirus in India, decide di affrontare un viaggio disperato: 1.700 chilometri in bicicletta, percorsi in appena sette giorni, pur di ricongiungersi alla propria famiglia. Banerjee ricostruisce questa incredibile vicenda partendo dalle testimonianze dirette del protagonista.
LA SALA RATTI DI LEGNANO
Una pellicola di nicchia, CycleMahesh, e che tuttavia si inserisce perfettamente nella storica programmazione d’essai della sala Ratti, rilanciata nel 1980 da Celeste Colombo insieme ai soci Flavio Giranzani, Piero Petillo e Marino Bellaria. Nonostante la crisi delle sale tradizionali, la sala Ratti riuscì fin da allora a mantenere vivo il cinema di qualità a Legnano, in continuità con la tradizione del cineforum “Marco Pensotti” (attivo dal 1956 ma così nominato dal 1965). È a quell’azzardo che si deve la presenza, fino a oggi, di un prezioso spazio cinematografico alternativo nel territorio di Legnano e dintorno.
Una pagina dedicata al Baff sulla Prealpina di venerdì 4 aprile, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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