Usa
Dallas: 5 poliziotti uccisi in attacco coordinato da 4 persone
Tre arrestati, il quarto si sarebbe suicidato

New York, 8 lug. (askanews) - Un attacco coordinato da quattro persone, armate di fucili, posizionatesi nei pressi della fine del percorso pianificato dagli organizzatori della protesta contro la violenza, a Dallas, negli Stati Uniti. Questo, secondo il capo della polizia, David Brown, è quanto successo la notte appena trascorsa: un'azione che ha provocato la morte di cinque poliziotti e il ferimento di sei agenti e una manifestante; la protesta, pacifica, era stata organizzata contro le violenze commesse dalla polizia, dopo la morte di due afroamericani in circostanze discutibili, uccisi dalle forze dell'ordine statunitensi in Minnesota e in Louisiana nel corso di questa settimana.
La polizia ha reso noto che tre persone, tra cui una donna, sono state arrestate e di aver tentato una negoziazione con la quarta, barricata in un garage nel centro di Dallas. Il sospetto ha scambiato alcuni colpi di arma da fuoco con la polizia e "non è stato collaborativo", ha detto Brown; l'uomo è poi morto: si sarebbe suicidato. La polizia non ha trovato esplosivi, durante due ispezioni approfondite, dopo che l'uomo asserragliato aveva detto che alcune bombe erano state piazzate in zona.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, parlando da Varsavia, in Polonia, dove si trova per il vertice della Nato, ha detto che si è trattato di un attacco "malvagio, deprecabile e calcolato"; un attacco "insensato", che "non ha nessuna giustificazione". "La nostra polizia - ha aggiunto - fa un lavoro estremamente difficile e la vasta maggioranza lo fa in modo eccezionale". Obama ha poi toccato un argomento già affrontato diverse volte, che peserà sulla prossima campagna elettorale presidenziale: "Quando le persone possono avere armi molto potenti, sfortunatamente questi attacchi diventano ancora più letali e tragici". Al momento, gli arrestati non stanno collaborando con gli investigatori; per questo, non si conoscono ancora le loro motivazioni.
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