Usa
Dallas, Obama fa appello all'unità: questa è l'America che conosco
Il presidente alla cerimonia funebre dei 5 poliziotti uccisi

New York, 13 lug. (askanews) - "Sono qui a Dallas per dirvi che non siamo così divisi come sembriamo" perché siamo "un'unica famiglia" e nel corso degli anni le "relazioni razziali sono migliorate sensibilmente. Questa è l'America che conosco". Dalla cerimonia funebre per i cinque poliziotti uccisi nella città del Texas da Micah Johnson, Barack Obama è ritornato a parlare del concetto di famiglia. Quello che aveva già ribadito nei giorni scorsi e che è un appello all'unità del paese, anche in un momento così difficile. Una famiglia ferita certo, ma che guarda avanti, perché queste "terribili morti non sono arrivate invano, questo dolore ci renderà un paese migliore con più giustizia e più pace".
Obama ha parlato del lavoro della polizia: "Sappiamo che esiste il male e per questo serve la polizia", ha detto aggiungendo: "Il vostro lavoro, il lavoro di agente di polizia in tutto il paese, non è uguale a nessun altro lavoro". Questo, ha continuato il presidente, non è stato solo "un atto di stupida violenza ma anche di odio razziale". Prima che Obama prendesse la parola all'interno Symphony Center di Dallas, sono intervenuti il sindaco di Dallas, Michael Rawlings, l'ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, e il capo della polizia di Dallas David Brown che ha citato la canzone "As" di Stevie Wonder, prima di introdurre Obama.
Il presidente - che è ripartito proprio da Wonder, ricordando che lui e Michelle si sono conosciuti ascoltando le canzoni dell'artista - ha poi toccato un altro punto fondamentale. È vero, sono stati fatti molti passi in avanti, ma "esistono ancora dei pregiudizi", anche all'interno della polizia. "Non possiamo liquidare i manifestanti come agitatori o paranoici", ha detto. "Anche le persone che non amano il motto Black Lives Matter possono riuscire a comprendere il dolore della famiglia di Alton Sterling". Infine un altro passaggio sul quale Obama ha insistito sono le armi. "Abbiamo riempito le città con le armi".
"Quando le persone dicono 'Black lives matter' non vuol dire che le vite dei blu (la polizia, ndr.) non contano, ma che tutte le vite contano, ma in questo momento la grande preoccupazione è il fatto che i dati mettono in luce come i ragazzi neri sono più vulnerabili a questo tipo di incidenti", aveva detto Obama a poche ore dall'uccisione dei cinque poliziotti. Un concetto di fratellanza, ma di ferma analisi della realtà, che ha voluto ribadire ancora una volta ieri.
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