IL PREMIO
Il trionfo di Tecla: David di Donatello a Varese
La 21enne Tecla Insolia, nata nella Città Giardino. premiata come miglior attrice protagonista per la sua straordinaria interpretazione in “L’arte della gioia”
Tecla Insolia, ventunenne, ha vinto il David di Donatello come migliore attrice protagonista. Decisiva la sua straordinaria interpretazione in L’arte della gioia. Grazie a lei, per la prima volta Varese sale sul podio di questo prestigioso premio cinematografico giunto alla settantesima edizione riservata ai film usciti nel 2024.
«I miei genitori sono siracusani - ha spiegato alla Prealpina l’attrice - papà lavorava a Milano e avevano scelto di abitare a Varese per il verde e i laghi. Sono nata il 13 gennaio 2004 all’Ospedale di Circolo. Ci siamo trasferiti presto a Piombino ma ho ancora parenti a Solbiate, quando posso, li vado a trovare. Sono affezionata a Varese, resta la mia culla e la città in cui per la prima volta sono entrata in un cinema».
Autentica ragazza prodigio, Tecla Insolia ha debuttato come cantautrice, vincendo a 15 anni Sanremo Young, guadagnando così il diritto a partecipare al Festival di Sanremo tra le Nuove Proposte. Il brano 8 marzo le è valso il Premio Enzo Jannacci. Nel 2021 ha messo la voce anche al servizio della recitazione, è accaduto per La bambina che non voleva cantare, film tv Rai in cui interpretava Nada da adolescente. Simpatia contagiosa a parte, si capiva che la stoffa c’era, eccome. Nel 2024 in Familia, di Francesco Costabile, al cinema e, soprattutto, in L’arte della gioia, tratto dal romanzo di Goliarda Sapienza nel ruolo di Modesta, con la regia di Valeria Golino, proposto da Sky e nelle sale, dimostra eccellenti doti d’attrice. Confermate appieno in L’albero, di Sara Petraglia, uscito poco più di un mese fa, in cui impersona Bianca, il personaggio principale. Tre film diversi, tre film notevoli in cui, chiamata a misurarsi con parti complesse, Tecla Insolia riesce a muoversi con una bravura e una naturalezza davvero sorprendenti. Conviene non perderla di vista.
La notte - cerimonia lunghissima, in diretta su Rai Uno, partita alle 21.40 di mercoledì 7 e conclusa all’una e trenta dell’8 con la proclamazione di Vermiglio miglior film - ha visto anche la vittoria di Andrea Bonomo, di Gallarate, e di Gianluigi Fazio, di Busto Arsizio - al contrario dell’attrice varesina, non presenti allo Studio 5 di Cinecittà - coautori, con Margherita Vicario, Edwin Roberts e Davide Pavanello di Aria!, migliore canzone originale. Brano di punta della colonna sonora di Gloria!, film della stessa Vicario, premiata anche per il miglior esordio alla regia.
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