IL QUARTIERE
Degrado a San Fermo: «Serve un presidio fisso della Polizia locale»
Sporcizia e locali vandalizzati in piazza Spozio. Le proteste e le richieste degli abitanti

L’unica area verde della grande piazza di San Fermo, a Varese, è una discarica a cielo aperto. Ieri, lunedì 15 gennaio, verso mezzogiorno, nel fazzoletto di terreno che degrada, abbiamo trovato anche un borsone. E poi: bottiglie, lattine, ciabatte, scarpe e abiti abbandonati. Nel cosiddetto vialetto dei bambini che costeggia la piazza e permette di arrivare fino all’asilo, c’è di tutto, anche alcuni pezzi di legno che spuntano dal prato (peraltro molto pericolosi) di chissà quale mobile distrutto. Sui rami degli alberi che costeggiano il verde, sacchetti e altre cose che con la vegetazione non c’entrano nulla.
LOCALI VANDALIZZATI
Spostando lo sguardo al gruppo di edifici e al grande porticato di piazza Spozio, l’immagine di degrado non cambia, anzi. Sporcizia, locali sfitti vandalizzati, writer che hanno preso d’assalto, letteralmente, i muri, le saracinesche. Vi sono vetrine sfitte da tempo, locali dell’ex associazione sclerosi multipla, vandalizzati: basta gettare lo sguardo per pensare di essere in una zona di guerra. A lamentare una situazione difficile sia di manutenzione del verde sia di pulizia e decoro dell’area sono gli abitanti di via Monfalcone, gruppo di abitazioni dell’Aler. Lamentano addirittura che in alcuni garage sfitti ci sia qualcuno che apra la serranda e butti dentro immondizia. Richiedono un intervento che sia non solo dell’Aler ma anche del verde pubblico e più in generale dell’amministrazione comunale affinché il cuore del quartiere venga riqualificato.
LA RICHIESTA
«Serve un presidio fisso di Polizia locale», dice qualcuno. Un vero peccato che di fronte alla chiesa vi sia una situazione del genere, tanto più che c’è la Posta e i pochi esercizi commerciali che “resistono” svolgono un presidio e offrono servizi importanti. Perché se è vero che il resto del rione è generalmente ben tenuto e non vi sono grandi problemi e se è vero che è ingiusto parlare di San Fermo, come si faceva anni fa, etichettandolo come “quartiere ghetto”, perché così non è, il peggioramento della situazione dell’area centrale non offre di certo un bel biglietto da visita. Ora che anche dal punto di vista dei servizi offerti il rione sta rinascendo, con la realizzazione del nuovo polo educativo e che varie associazioni sono impegnate nel rilancio del quartiere, “correggere” certi aspetti di degrado è più che mai necessario.
IL SOPRALLUOGO DI ALER
«Abbiamo ricevuto una sola segnalazione in data 20 dicembre scorso che riguarda un negozio sfitto. A seguito di sopralluogo abbiamo constatato che ignoti con atti vandalici hanno rotto la serranda, i vetri dell’unità immobiliare e buttato all’interno masserizie e bottiglie vuote - spiega Luca Rocchetti, direttore generale di Aler -. Abbiamo dato ordine all’impresa incaricata di pulire l’unità immobiliare, di mettere in sicurezza la vetrata e la serranda in modo tale che non vi sia più il rischio di un ulteriore rottura di vetri tramite una lastra o similari e di provvedere a ripristinare i muri interni danneggiati. È stata anche installata provvisoriamente una rete elettrosaldata per evitare occupazioni abusive e a breve saranno ultimati gli altri interventi programmati».
Aler è andata oltre, consapevole che la situazione del quartiere presenta «gravi criticità». San Fermo è stato infatti «proposto per l’attuazione di un progetto di Regione Lombardia volto a diffondere i servizi di cura e vigilanza negli stabili del servizio abitativo pubblico».
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