L’INDAGINE
Delitto di Cairate, il mistero del coltello e nuovo lavoro per il Ris
A cinque giorni dagli arresti ancora tanti dettagli da chiarire

Sono ancora nel pieno delle attività le indagini e restano parecchi i punti da chiarire sull’omicidio di Andrea Bossi, avvenuto nella notte tra il 26 e 27 gennaio. Gli investigatori sono ancora a caccia del coltello con cui è stato ucciso il ventiseienne di Cairate. E il movente non è del tutto chiaro anche se al momento è acclarata la natura economica. Inoltre non sono ancora stati depositati gli esiti dell’autopsia e c’è solo una breve relazione del medico legale.
A breve i Ris di Parma torneranno in laboratorio per analizzare i nuovi reperti che sono stati consegnati, oltre a scandagliare le conversazioni sui telefoni cellulari dei due ventenni arrestati, che dovranno rispondere dell’omicidio dell’impiegato originario di Fagnano Olona. Per ora, è escluso un nuovo sopralluogo nell’appartamento di Bossi.
Sono trascorsi i primi cinque giorni all’interno del carcere di Busto per i presunti assassini. I ventenni Douglas Carolo e Michele Caglioni hanno passato il loro fine settimana nella casa circondariale di via per Cassano. Sabato i due ragazzi sono comparsi davanti al Gip Anna Giorgetti per l’interrogatorio di garanzia. Carolo ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, anche perché in stato confusionale mentre il giorno prima incontrando il suo legale aveva dichiarato che quella sera non era stato a casa di Andrea ma da un altro amico; Caglioni invece, che già aveva collaborato dai primi istanti dopo l’arresto, ha parlato per circa tre ore.
LA RICHIESTA DI VEDERE I GENITORI
Oggi i legali del ventenne di origine brasiliane depositeranno la richiesta affinché genitori e parenti (gli zii) possano andare a trovarlo, portare i vestiti e nel caso altri generi che saranno concessi. Domanda che sarà presentata anche dal legale di Caglioni, Luigi Ferruccio Servi. Le famiglie sono molto provate dagli arresti e dall’idea che i ventenni possano essere gli assassini di Andrea Bossi. Inoltre la madre di Caglioni è scossa a causa dell’odio social che si è scatenato contro il figlio, pure sottolineando che se colpevole dovrà scontare la sua pena. All’interno del carcere, i due giovani si trovano in celle separate ma non in isolamento, hanno entrambi dei compagni. Sono provati ma allo stesso tempo imperturbabili. Pare che Douglas Carolo abbia una corazza più dura rispetto a Michele Caglioni, ma che entrambi abbiano un atteggiamento imperscrutabile. Difficile sondare le loro condizioni reali, anche se l’impressione è che nessuno dei ragazzi avesse la reale contezza delle conseguenze delle loro azioni. Proprio Carolo ha già avuto problemi con la giustizia, avrebbe una personalità poco incline a seguire le regole e rispettare l’autorità, tanto da non terminare il ciclo di studi pure avendo una intelligenza brillante e interrompere anche l’impegno sportivo nel mondo dell’atletica. Proprio per questo, diventato maggiorenne, si sarebbe allontanato dalla casa dei genitori (dove vive il fratello minore), andando a vivere con i nonni. La madre e il padre di Douglas hanno fatto di tutto in questi anni per aiutare il giovane, arrivando ad attuare la strategia più dolorosa e complicata: non assecondarlo nel suo modo di vivere senza regole.
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