LE INDAGINI
Delitto di Casbeno, il giallo della mazza da golf
Marco Manfrinati mercoledì davanti al gip Chionna

Marco Manfrinati, ex avvocato di 40 anni, è comparso oggi, mercoledì 8 maggio, davanti al gip del tribunale di Varese Alessandro Chionna per l’udienza di convalida dell’arresto per l’omicidio dell’ex suocero Fabio Limido, 71 anni, assassinato ieri a coltellate, e del tentato omicidio dell’ex moglie Lavinia Limido, 37 anni, sfregiata al collo e al volto sempre con un coltello dallo stesso Manfrinati.
«Ho trovato il mio assistito meno provato di ieri, ma sempre molto provato - spiega l’avvocato Fabrizio Busignani, che assiste il 40enne -. Dobbiamo ricostruire un fatto. Non voglio scendere nei dettagli, ma preciso che l’auto del mio assistito era danneggiata e che è stata sequestrata una mazza da golf non in uso a lui. E qui mi fermo». Dagli atti, risulta che la mazza è stata sequestrata alla vittima.
Manfrinati lunedì si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pm, ma oggi potrebbe parlare e, appunto, ricostruire «un fatto» come detto dal legale. Il motivo del contendere, nell’ambito di una separazione complicata, era il poter vedere o meno il figlio di tre anni, avuto dalla ex moglie. E qui è una guerra di perizie contrastanti tra chi dice che Manfrinati sia un buon padre e chi sostiene sia meglio non veda il figlio sino a quando tutti i procedimenti penali intentati dalla ex moglie e dai famigliari di lei non saranno risolti. Mercoledì il 40enne potrà dare la sua versione. Sarà interrogato in carcere.
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