LA SENTENZA
Delitto Mendola, colpo di scena
La Corte d’Assise ha assolto l’imprenditore Cauchi: era accusato di essere il mandante dell’omicidio

Colpo di scena al processo in Corte d’Assise a Novara per l’omicidio del giovane bustese, di origini gelesi, Matteo Mendola, assassinato nei boschi di Pombia nell’aprile del 2017. Giuseppe Cauchi, imprenditore edile di 53 anni, accusato di essere il mandante del delitto, è stato assolto questa mattina, venerdì 22 novembre.
Il pubblico ministero, Mario Andrigo, aveva chiesto l’ergastolo.
Per quel delitto sono già stati condannati a 30 anni, con rito abbreviato, l’esecutore materiale, Antonio Lembo, e il complice Angelo Mancino.
Durante la fase istruttoria era stato lo stesso Lembo ad accusare Cauchi di essere il mandante del delitto, poi davanti alla Corte il suo interrogatorio era stato pieno di «non ricordo», «non so». Per l’accusa, Cauchi avrebbe voluto morto Mendola per un debito contratto con i familiari della vittima; e tra Cuachi e Mendola nei giorni precedenti il delitto c’erano state molte chiamate.
La Corte d’assise è stata di parere contrario e ha assolto Cauchi per non aver commesso il fatto.
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