LA TRAGEDIA
Famiglia di Busto morta in Turchia, il cordoglio di Antonelli
Due donne, di origine siriana, vivevano ancora nella città del tessile; gli altri parenti erano andati a vivere ad Antiochia

Abitavano in via Assisi a Busto Arsizio la mamma, Shuoa Ibrahim. 44 anni, e la figlia, Wafa, 17, che studiava da estetista, le due donne morte nel terremoto ad Antiochia.
Erano partite circa dieci giorni fa in occasione della nascita di una bambina di cui Shuoa era la nonna. Il viaggio di ritorno era previsto per domenica scorsa, ma le due donne avevano deciso di rinviare il volo per trascorrere ancora qualche ora con la neonata e la mamma.
La famiglia era in Italia da una ventina d’anni, ed era composta dal padre che ora è partito per la Turchia, dalla moglie, dalle due figlie maggiori che una volta sposate erano andate a vivere in Turchia, da due figli maschi rimasti in Italia, da una figlia che frequenta il liceo psicopedagogico e da Wafa, la ragazza morta.
LE LACRIME DEL FIGLIO
«Mia madre era il cuore della nostra famiglia - ha detto il figlio più grande - siamo molto addolorati e dobbiamo ancora renderci conto della tragedia che ci ha colpiti: non ne capiamo il senso».
Oltre alla mamma e alla figlia, sono morti i neogenitori, la neonata e un altro loro figlio.
L’ANNUNCIO DI TAJANI
Questa mattina, a dare l’ufficialità della morte di queste sei persone è stato il ministro Antonio Tajani.
IL CORDOGLIO DI ANTONELLI
«Intendo esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Busto Arsizio di origini siriane colpita dalla tragedia del terremoto in Turchia e Siria». In serata anche il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, attraverso i canali social, ha voluto esprimere il proprio dolore.
«Una famiglia che vive da oltre vent'anni nella nostra città, che in questo momento sta piangendo tre vittime, tre nostre concittadine, venute a mancare durante il sisma di qualche giorno fa - ha detto -. A nome di tutta la città, rivolgo un ideale abbraccio ai familiari e resto a loro disposizione per fornire tutto il supporto necessario in questi momenti di sconforto. Ci tengo anche a ringraziare di cuore tutti i soccorritori italiani che si sono recati in Turchia nelle ore successive al terremonto per garantire assistenza e supporto alle autorità locali».
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