CAUSA CIVILE
Diamanti truffa, banca risarcirà gallaratese
L’uomo di 83 anni investì in pietre preziose: la sentenza del giudice

Non capita spesso che una banca venga condannata. Il giudice della sezione civile di Busto Nicola Cosentino lo ha fatto: la Aletti & Banca di investimento mobiliare spa (socio unico Bpm) dovrà risarcire un ottantatreenne che, fidandosi dei consigli del consulente, investì sui diamanti della Intermarket diamond business, la spa che ingannò anche Vasco Rossi.
Lui, come altri 600 risparmiatori - molti dei quali vip - comprò pietre a un prezzo superiore al loro valore ma il rimborso non è mai arrivato perché i reati sono andati in prescrizione. L’avvocato Pietro Romano, che assiste l’anziano gallaratese, ha però agito seguendo un altro percorso logico-giuridico: la banca che sponsorizzava l’affare si limitava a esporre le brochure o aveva un margine di guadagno sull’acquisto dei brillanti? L’istruttoria ha dimostrato che una percentuale tra il 10 e il 15 spettava proprio all’istituto di credito. Dunque il giudice Cosentino ha condannato a ristorare il danno causato all’attore (il pensionato) per 17mila euro con rivalutazione monetaria secondo gli indici Istat e gli interessi maturati dalla data dell’acquisto.
E in più il gallaratese potrà tenere i tre diamanti pagati 36mila euro nel 2014. All’epoca il promoter garantì un investimento «sicuro e redditizio» che in dieci anni gli avrebbe fatto guadagnare tra l’8 e il 12 per cento della cifra.
LA VICENDA
Nel 2018 il pensionato apprese dalla trasmissione Report che la Intermarket diamond era stata sanzionata insieme alla Bpm dall’autorità garante della concorrenza per pratica commerciale scorretta. Inoltre era in discussione la valutazione delle gemme, perché effettuata sulla base dei listini autoprodotti dalla Idb (e pubblicati sul Sole 24 ore che finì nell’occhio del ciclone) e non sul listino Rapaport. L’ottantatreenne chiese alla banca Aletti la risoluzione del contratto e la restituzione degli importi versati, ma gli venne risposto che la Idb nel frattempo era fallita. «E noi siamo solo segnalatori e domiciliatari dell’operazione», gli venne spiegato. L’autorità garante e l’antitrust contemporaneamente avviarono accertamenti al termine dei quali Bpm, San Paolo e Monte dei Paschi dovettero sborsare 3 milioni di euro (le loro opposizioni vennero rigettate anche dal Consiglio di Stato). Il gallaratese, assistito da Romano, chiese una negoziazione assistita che però venne negata e quindi intentarono la causa. Il giudice civile ha disposto una consulenza affidandola a un gemmologo il quale asseverò il reale valore dei diamanti, ossia meno della metà di quanto li avesse pagati il cliente della Aletti. E ora l’istituto di credito dovrà risarcire il pensionato.
IL PRECEDENTE
«Gli investitori che nel filone penale non hanno ottenuto il ristoro adesso, grazie alla sentenza del giudice Cosentino, sanno di potersi rivalere in sede civile contro le banche che segnalavano l’investimento in brillanti», osserva Romano.
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