IL CASO
Disabili e parcheggi occupati: rabbia a Varese
La denuncia: troppi stalli utilizzati da chi non ha diritto e resta impunito
Di seguito pubblichiamo una lettera che abbiamo ricevuto da un cittadino di Varese che ha scelto di raccontare in prima persona un episodio emblematico di un problema molto sentito e tutt’altro che marginale: la difficoltà, per le persone con disabilità, di trovare parcheggi riservati realmente accessibili e rispettati. Si tratta di una criticità diffusa in molte città, dove il numero degli stalli è spesso insufficiente e i controlli non sempre adeguati, con la conseguenza che spazi fondamentali per garantire autonomia e mobilità vengono occupati abusivamente. Il tema dei parcheggi per disabili non riguarda solo il rispetto delle regole, ma il livello di civiltà di una comunità e la sua capacità di garantire diritti concreti, non solo proclamati. Per questo riteniamo importante dare spazio a questa testimonianza e al dibattito che ne può nascere.
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L’altra sera a Varese ho vissuto una situazione che, purtroppo, non è un caso isolato ma rappresenta un problema ormai strutturale della nostra città: quello dei parcheggi riservati alle persone con disabilità.
Per oltre un’ora ho girato in auto nel centro cittadino, alla ricerca di un parcheggio disabili libero. I pochi stalli presenti erano quasi tutti occupati. Non da persone aventi diritto, ma da automobilisti privi di qualsiasi contrassegno disabili. Un abuso evidente, ripetuto, e troppo spesso tollerato.
«Totale indifferenza e arroganza»
L’episodio più emblematico è avvenuto quando finalmente si è liberato un posto. Ho inserito la freccia per parcheggiare, ma improvvisamente un’auto è arrivata con prepotenza, si è infilata nello spazio e ha parcheggiato. Alle mie rimostranze, il conducente non ha esibito alcun tagliando, ha lasciato l’auto nello stallo riservato ed è sceso, allontanandosi a piedi con totale indifferenza e arroganza.
Questo episodio mette in luce tre problemi gravi e concreti. Il primo: i parcheggi disabili a Varese sono pochissimi, soprattutto in centro. Il secondo: molti di quelli esistenti sono sistematicamente occupati, spesso sempre dalle stesse auto, come accade ad esempio in piazza Monte Grappa, dove alcuni stalli sembrano di fatto “privatizzati”. E infine il terzo: la mancanza di controlli efficaci consente a chi non ne ha diritto di occupare questi spazi senza alcuna conseguenza.
«Controlli più frequenti e mirati»
La domanda è semplice, ma fondamentale. Una persona con disabilità non ha forse il diritto di fare una passeggiata per le vie del centro, di visitare il mercatino di Natale, di vivere la città come tutti gli altri?
Parliamo spesso di inclusione, di città a misura di cittadino, di attenzione ai più fragili. Ma senza il rispetto delle regole più basilari, queste restano solo parole.
Il parcheggio disabili non è un privilegio, è uno strumento di autonomia, rispetto e dignità. Occuparlo senza averne diritto non è solo una violazione del Codice della strada, ma un atto di profonda inciviltà.
È auspicabile che l’amministrazione comunale e le autorità competenti intervengano con un aumento degli stalli disabili, controlli più frequenti e mirati, e sanzioni certe per chi abusa.
Perché una città che non tutela i diritti delle persone con disabilità è una città che esclude.
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