L’INCHIESTA
Alla sbarra il fratello del killer
Domenico Piccolomo accusato di violenze a tre sedicenni. Il pm: processo subito
Per il sostituto procuratore Giulia Floris le prove sono evidenti e non c’è bisogno di celebrare l’udienza preliminare: così l’imputato andrà direttamente davanti al Tribunale in composizione collegiale presieduto da Anna Azzena a partire dal prossimo 5 luglio.
Novità importanti per quanto riguarda il procedimento a carico di Domenico Piccolomo (un cognome tristemente noto, il suo: è un fratello minore di Giuseppe, il killer delle mani mozzate, oggi ergastolano e oggi anche lui alla sbarra in Corte d’Assise per l’omicidio della prima moglie), che affronterà appunto un processo con rito immediato nemmeno sei mesi dopo il suo arresto. Per violenza sessuale su due sedicenni e anche - altra novità di questi giorni - per gli abusi che avrebbe commesso sulla figlia della sua compagna, dodici anni fa, quando anche lei era sedicenne.
A marzo era stata la stessa donna, assistita dagli avvocati Alessandra Sisti e Furio Artoni, a trovare il coraggio di raccontare le violenze sessuali subite per mesi e mesi dal compagno della madre, con il quale aveva vissuto da quando era piccolissima («Lo chiamavo papà»). E anche il coraggio di metterci la faccia, e il proprio nome e cognome.
Perché, a distanza di tanto tempo? Perché non è mai troppo tardi per avere giustizia, avevano spiegato i legali che la assistono, anche se all’epoca dei fatti una denuncia della ragazza non aveva prodotto risultati dal punto di vista giudiziario. E perché sembra che oggi l’incubo si ripeta, visto appunto l’arresto del patrigno Domenico Piccolomo, accusato da altre due sedicenni di aver commesso e tentato di commettere abusi sessuali su di loro di recente.
Dopo la denuncia di della donna, la Procura ha dunque ripescato la vecchia denuncia della ragazza, ha interrogato lei e il marito, e ha aggiunto il suo caso ai due che già costituivano un fascicolo dal contenuto terribile.
«A tutte le altre ragazze che sono state vittime di abusi sessuali in famiglia dico questo - aveva dichiarato la ventottenne a marzo -: denunciate subito il vostro aggressore, non tenete tutto dentro come ho fatto io per troppo tempo». E ora sarà il processo davanti al Tribunale a confermare o smentire l’ipotesi che Domenico Piccolomo, oggi cinquantasettenne, sia un «predatore seriale».
Per fortuna gli abusi subiti durante l’adolescenza dalla donna, per due lunghi anni, non l’hanno distrutta.
«Appena diventata maggiorenne, sono andata subito via di casa e oggi ho un marito e una figlia», aveva raccontato ancora tre mesi fa. E di certo gli ultimi sviluppi giudiziari cancellano in parte la delusione per quello che era avvenuto nel 2006, quando la ragazza era andata dai carabinieri e aveva denunciato Piccolomo, e poi qualche mese dopo era tornata, accompagnata dall’uomo, e aveva ritrattato perché costretta a farlo. Era bastato questo per chiudere, allora, il caso.
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