LA SENTENZA
Droga dello stupro alla festa di Induno: condannato
Due anni e tre mesi per il giovane che agì durante una festa

Due anni e tre mesi di reclusione, e 7mila euro di multa. È finito così, nel pomeriggio di ieri, il processo a Francesco Gianinalli, ventisettenne della provincia di Sondrio che era imputato davanti al Tribunale presieduto da Andrea Crema per aver fatto finire in coma una ragazza di diciassette anni versandole alcune gocce di Gbl (gamma-butirrolattone, una sostanza meglio nota come droga dello stupro) nel drink che stava bevendo durante una festa privata in una villa di Induno Olona. Il pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma aveva chiesto per l’imputato, alla fine della sua requisitoria, una condanna a tre anni di reclusione, insistendo molto sulla minore età della ragazza nel cui bicchiere finì la sostanza stupefacente - minore età che, dato il contesto, non sarebbe stata inimmaginabile - e concedendo comunque l’equivalenza tra questa aggravante e le attenuanti generiche. Mentre il difensore di Gianinalli, l’avvocato Camilla Paruccini, ha sostenuto l’esatto contrario, e cioè che l’invito era partito da un ventiduenne che festeggiava il suo compleanno e che la festa non sarebbe proprio sembrata un ritrovo di liceali. La ragazza, inoltre, avrebbe preso «l’iniziativa» e avrebbe provato «coscientemente» quel drink corretto con la droga. Da qui la richiesta di assoluzione dall’accusa di “stato di incapacità procurato mediante violenza” e il minimo della pena per la cessione di sostanze stupefacenti, modificato il capo d’imputazione nell’ottica del fatto di lieve entità.
Prima della discussione e della sentenza, ieri ha preso la parola, per dichiarazioni spontanee, Gianinalli. Il giovane ha spiegato che andò alla festa a Induno, invitato dal padrone di casa, senza essere pagato e senza vendere la droga dello stupro. La versò nei bicchieri di chi la chiedeva, ma - ha detto con spirito quasi da farmacista - non a chi era già alterato dall’alcol, tanto è vero che sostituì il bicchiere della diciassettenne con uno pieno di lemonsoda. Quanto alla minore età della ragazza, non ci pensò perché per lui quella era una festa di ventenni. Il Gbl l’aveva comprato tramite Internet in Olanda per sostituire così l’alcol, che non reggeva più. A un certo punto ne avrebbe acquistato per 500 euro perché la società olandese aveva annunciato l’intenzione di chiudere le vendite a privati senza partita Iva. Ma quella confezione era ancora sigillata quando fu sequestrata dalla polizia.
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