L'INDAGINE
Droga: undici arresti
Maxioperazione di Gdf e polizia scopre l'ennesimo traffico tra Varesotto, Milanese e Novara
Chili, anzi quintali di droga: hashish, marijuana, persino cocaina proveniente dalla Spagna via
Toscana. Un giro d'usura e un infiltrato tra le forze dell'ordine per poter
accedere alla banca dati riservata alle forze dell'ordine. E ancora,
un'attività criminale senza confini.
La mattina di
mercoledì 16 gennaio militari della guardia di finanza di Verbania e poliziotti del Commissariato di Busto
Arsizio hanno arrestato undici persone ritenute implicate in un traffico
d'ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, in particolare hascisc,
marijuana e cocaina. Si tratta di Emanuele
Caruso, classe 1956, residente a
Busto Arszio, Massimo Chiappa classe
1962, residente a Bollate, Paolo
Corcelli, classe 1961, residente a Castellanza, Luca Frustillo, classe 1985, già residente a Lonate Pozzolo e
attualmente a Cirò (Crotone). Matteo
Priore, classe 1959, residente a Busto Arsizio, Pasqualino Ficarra, classe 1975, residente a Novara come Rocco Ficarra, classe 1969 e Vakril Ivanov Kostov, classe 1979, Walter
Pilat, classe 1974, residente a Garbagna Novarese, Luca Ritucci classe 1976, residente a Oleggio e Stefano Scatolini, classe 1967,
residente a Busto Arsizio.
Gli arresti sono avvenuti nelle province di Varese,
Novara, Milano e Crotone, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare
in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Busto Arsizio, Nicoletta Guerrero,
su richiesta della Procura della Repubblica rappresentata dal sostituto Francesca
Parola, che ha coordinato le indagini svolte, in piena sinergia, dalle due
forze di polizia.
Era dall'agosto del 2011 che le forze dell'ordine avevano avviato le indagini su un
plurupregiudicato bustocco, Stefano Scatolini, oggi quarantacinquenne e fresco di condanna a cinque anni e sei mesi per detenzione di droga a fini di spaccio. Infatti, nel suo
appartamento di Busto Arsizio i finanzieri di Verbania avevano scoperto e
sequestrato 6 chilogrammi di hashish e 114 chili di marijuana.
Scatolini riuscì a restare latitante fino alla metà del successivo mese di
settembre, quando venne sorpreso e arrestato mentre si trovava a Magnago.
Da allora è
emersa anche un'attività usuraia e soprattutto la corruzione di un carabiniere infedele del Comando di Monza che in cambio di soldi, attestati da ricevute
bancarie, passava a Scatolini informazioni riservate tratte dalla banca
dati delle forze dell'ordine. Ma il ramo investigativo più importante -
spiegano gli inquirenti - "cioè quello che ha visto lo svolgersi delle indagini
più impegnative e lunghe, si è rivelato quello legato al traffico degli
stupefacenti".
In questo
contesto è emersa l'attività di un cittadino bulgaro, Vakril Ivanon Kristov residente a Novara, ritenuto
l'organizzatore delle importazioni e successive forniture di droga, nell'ordine
di 50-100 chili l'una, e di Walter Pilat, considerato
l'intermediario per la ricerca degli acquirenti, a loro volta venditori
all'ingrosso, e garante dei futuri pagamenti. Non a caso, il 2 dicembre
2011 furono sequestrati altri cinque chilogrammi di hashish trasportati da due
corrieri appositamente assoldati ma di
fatto riconducili ai principali indagati.
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