IN DIFESA DELLE DONNE
«Educazione all’empatia contro la violenza di genere»
Varese, Sarah Maestri in cattedra all’Insubria. L’impatto (positivo) delle immagini. Proiettato il cortometraggio “Fino all’ultimo respiro”
La lotta alla violenza sulle donne deve passare anche dal cinema, dando la possibilità agli studenti di partecipare ad una narrazione diversa, in cui non ci sia spazio per la prevaricazione, o la subordinazione del genere femminile rispetto al femminile. Sono gli stessi studenti a chiederlo. Vogliono che le istituzioni, scuola ed università in primis, investano su di loro, perché sono i giovani che possono cambiare la società in cui viviamo.
Sarah Maestri, attrice luinese famosa per diversi film, tra cui il celebre “Notte prima degli esami”, ha dato il via a questa narrazione «diversa» insieme all’Università dell’Insubria, con l’evento «Sul set contro la violenza», nell’ambito delle iniziative in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.
L’incontro, aperto al pubblico, si è svolto questa mattina, lunedì 24 novembre, nell’aula magna del padiglione Seppilli, coordinato da Loredana Parolisi, docente di Linguaggi audiovisivi e Linguaggi e tecniche della comunicazione massmediatica. In aula si è tenuta la prima proiezione assoluta del cortometraggio “Fino all’ultimo respiro”, prodotto da 3Elle Ets nell’ambito progetto PreVio, per la prevenzione della violenza di genere nelle scuole, con protagonisti gli studenti della Fondazione Clerici di Milano. Una storia di «ragazze qualunque – come riporta la sinossi –, immerse nel buio o nel bianco, che non riescono più̀ a vedere il sesso opposto come un’opportunità anziché una minaccia».
«La prevenzione nasce dall’ascolto e dall’educazione all’empatia – spiega Sarah Maestri –: è questo il cuore del lavoro che 3Elle Ets porta ogni giorno nelle scuole. Con questo cortometraggio abbiamo dato ai ragazzi uno spazio sicuro per raccontarsi e per dire la loro su un tema tanto attuale e urgente come la violenza di genere. La risposta dei ragazzi è stata un successo».
L’altro ospite è stato Marco Cassini, il regista del corto “Fino all’ultimo respiro”, - lo stesso titolo scelto da Jean-Luc Godard nel 1960 per il film manifesto della Nouvelle Vague - nonché attore e docente di Regia e Sceneggiatura all’accademia Naba di Milano. Ha tenuto poi un intervento lo psicologo Paolo Bozzato sul ruolo dell’educazione all’empatia nei percorsi di prevenzione della violenza di genere.
«I linguaggi audiovisivi – commenta Loredana Parolisi – consentono un impatto diretto sulla consapevolezza collettiva, in particolare tra gli adolescenti. Formati brevi, come il cortometraggio, affini ai contenuti mediali digitali, permettono maggiore immediatezza espressiva pur senza trascurare la profondità tematica».
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