MUSICA
Edward Abbiati & The Rattling Chains a Lonate Ceppino
Venerdì la rock band in concerto sul palco di via Primo Maggio al Black Inside.
Il folk rock anglo-italiano di Edward Abbiati & The Rattling Chains torna al Black Inside dopo il grande successo del 2024, per un nuovo live che apre la serie di concerti “Welcome B(L)ack - Your Electric Community” organizzata da Visioni Musicali.
IL CONCERTO
Il palco di via Primo Maggio ospiterà Abbiati e la sua band venerdì 19 alle 21.30 per un concerto in cui sarà possibile continuare un discorso musicale aperto quindici mesi or sono che porterà il pubblico dritto nell’energia che anima il nuovissimo disco “Live @Nidaba Theater” uscito all’inizio di dicembre.
Edward Abbiati - cantautore e chitarrista nato a Portsmouth da madre inglese e padre italiano che in oltre vent’anni di carriera ha inciso numerosi dischi e girato l’Europa - venerdì suonerà insieme a Maurizio “Gnola” Glielmo (chitarra elettrica), Francesco Bonfiglio (piano, organo e fisarmonica), Enrico Fossati (basso), Mattia Martini (batteria), Fausto Oldani (sax) e Daniele Zanenga (trombone).
IL TRITTICO
Il loro concerto apre un trittico che, secondo il curatore musicale della rassegna “Welcome B(L)ack” Fabio Baietti: “Punta nuovamente i riflettori su alcuni artisti di Autunno Visionario che nel 2024 si sono distinti per resa artistica e successo di pubblico, tanto da far pensare a un ritorno. Oltre ad Abbiati avremo anche Daniele Tenca & Blues For The Working Class Band il 31 gennaio e i Cheap Wine il 14 febbraio”.
L’INTERVISTA
In attesa del 19, Edward Abbiati ha parlato alla Prealpina della sua musica e del nuovo disco.
Edward, come convivono musicalmente la sua parte inglese e quella italiana?
Sono cresciuto tra Inghilterra, Italia e Francia. Ognuno di questi paesi ha dei background molto interessanti che porto con me. Il folk britannico, il blues, il mondo dei cantautori francesi e italiani. Mi sento prima un cantautore e poi un musicista. Arrivate al Black Inside freschi dell’uscita del “Live @Nidaba Theater”…
Il disco coglie il momento in cui la musica diventa reale e si crea quella conversazione con il pubblico che rende tutto più vero. Al Black Inside faremo anche dei pezzi che l’anno scorso non c’erano in scaletta.
Come è cambiata la sua musica nel tempo?
Faccio dischi da oltre vent’anni e li vedo come le tappe di un viaggio nel quale guardo il mondo coi miei occhi. Mi piace vederne l’evoluzione.
Sta lavorando a qualcosa di nuovo?
Era un po’ che non scrivevo, poi mi hanno chiesto di realizzare la musica per un corto e da quel momento è come se si fosse stappato qualcosa. Ho già scritto cinque o sei pezzi nuovi.
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