IL PROGETTO
Angera, l’idea di un wine bar in cima alla torre
Il piano prevede il recupero della zona con aree commerciali, una strada di collegamento e una rotatoria

«Il grande forno dell’ex Magnesia? Potrebbe diventare un’attrazione turistica per tutto il Lago Maggiore ospitando un “Wine bar” o un’enoteca. Un alter ego industriale del Sancarlone aronese».
L’idea è di Eugenio Gerotto, proprietario con Diego Del Puppo, ex dirigente dell’azienda chiusa anni fa, della grande area industriale (circa 50.000 metri quadri) a pochi passi dal centro del paese.
IL PROGETTO
Il progetto di recupero della zona prevede lo smantellamento degli edifici adibiti a magazzini, fabbrica ed uffici, per realizzare, con le cubature attuali, abitazioni, aree commerciali e terziario, oltre ad una strada di collegamento ed una rotatoria.
«Abbiamo chiesto che la grande torre di circa 30 metri fosse mantenuta per ricordare l’azienda. La struttura ha una cubatura al vertice della stessa e quindi potrebbe essere utilizzata come punto di attrazione panoramico, ovviamente ristrutturata».
Gerotto è veneziano, ma è affezionato per motivi di lavoro alla zona del Lago Maggiore: «Abbiamo venduto alcuni forni e uno lo stiamo trasportando in questi giorni in Moldavia dove verrà riutilizzato. La Magnesia diede lavoro a tantissima gente ed il terreno non è inquinato. Questa zona potrebbe fare ampliare il tessuto urbanistico del paese e rilanciare ancora più il turismo».
L’IDEA DELLA TORRE
Per questo l’idea della torre: «Sarebbe un unicum di tutto il lago. Da lassù (come dimostrato da un video recente pubblicato dal sito online urbex) il panorama è fantastico: si vede il retroterra angerese, il suo castello, Arona, la Rocca ed il San Carlone. Se Arona potrebbe vantare il suo colosso, Angera potrebbe sfoggiare la sua torre.
Gerotto poi indica altre idee: «Servirebbe un collegamento serale e notturno tra Arona ed Angera, la navigazione Lago Maggiore non lo fa. Per chi volesse dalla Lombardia andare in Piemonte e viceversa. Due paese divisi da 1200 metri in linea di aria percorribili in 3’ di battello, sono divisi dalla terraferma per molti chilometri. Ne voglio parlare con i sindaci delle due sponde, sarei disponibile a realizzare un progetto».
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