LA RICETTA
Epifania, arrivano i cammelli di pasta frolla
Il dolce tipico della provincia di Varese in competizione con gli altri prodotti tipici del 6 gennaio

Conto alla rovescia per il giorno della Befana con aspettative, da parte dei più piccoli, di calze ricche di dolci e di poco carbone. La giornata dell’Epifania del 6 gennaio si annuncia multitasking, con proposte che vanno dai classici dolci ai brunch e agli aperitivi, per arrivare a menu a tema e prelibatezze per intolleranti al glutine.
Tra i dolci, ci sono piccole scope, cappelli e faccine della befana realizzati in marzapane, frutta secca pralinata, biscottini di frolla decorati, gelatine di frutta e praline ripiene e calze della Befana realizzata interamente in cioccolato fondente, al latte o bianco.
I CAMMELLI DI VARESE
Ricca è anche tutta la proposta dei dolci della tradizione della festa, che tocca tutte le regioni. In Lombardia, nella provincia di Varese, sono ad esempio proposti i cammelli dolci di pasta sfoglia che ricordano le cavalcature dei Re Magi e che, rispetto al passato, ora vengono anche farciti di crema, panna, marmellata o frutta.
LA RICETTA
I cammelli di sfoglia, come dice il nome, vengono preparati con pasta sfoglia. Si preparano ritagliando la forma dell’animale da un panetto di pasta sfoglia; questo viene poi spennellato di uova e cosparso di zucchero così da diventare lucido e croccante in cottura. Il cammello, come è facile immaginare, è un omaggio alla tradizione cristiana, e in particolare all’arrivo da Gesù dei Re Magi proprio nel giorno dell’Epifania.
Disegnata su un foglio di carta forno la figura stilizzata di un cammello, srotolate la pasta sfoglia e posizionatevi sopra la forma di cammello, ritagliatela e rimuovete l’eccesso di pasta. Realizzate tanti piccoli cammelli e trasferiteli sulla leccarda del forno. Sbattete l’uovo e con un pennello da cucina spennellate tutta la superficie. Distribuitevi sopra anche lo zucchero a velo, aiutandovi con un setaccio, in modo da creare uno strato uniforme.
Cuocete a 180°C per 10/20 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare. La versione tradizionale non prevede farcitura, ma in commercio si trovano versioni arricchite di crema, panna e frutti di bosco. Il dolce va servito entro due ore, o perderà in croccantezza.
NEL RESTO D’ITALIA
In Piemonte, in provincia di Cuneo, viene proposta invece la fugassa d’la Befana, un dolce dall’impasto morbido, tondeggiante, mentre in Liguria si preparano gli anicini, un dolce festivo caratterizzato dalla presenza dell’anice a metà tra una focaccia e un biscotto che non prevede l’utilizzo di alcun genere di grassi. Nel Triveneto è dedicata la pinza de la marantega (Befana, in veneziano), un pane dolce arricchito di uvetta, fichi secchi, arancia candita, pinoli, grappa, cotto preferibilmente sotto la cenere dei falò e coperto da foglie di cavolo.
Scendendo invece nel Centro Italia e precisamente in Toscana, a Siena, il dolce tipico sono i cavallucci, biscotti morbidi lievitati, mentre nelle Marche, ad Ancona, la proposta dolciaria sono le pecorelle, dolcetti di pasta sfoglia farciti di marmellata e frutta secca. In Puglia ci sono poi le cartellate baresi preparate con farina, olio e vino bianco secco. L’impasto in particolare viene modellato come una rosa che, una volta fritta, viene farcita con mosto cotto o vin cotto di fichi.
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