LA TRADIZIONE
Falò della Motta, conto alla rovescia
Già tantissimi bigliettini pronti per essere gettati nel fuoco

Dal Sacro Monte alle fiamme del falò della Motta. Il Gruppo Lucine Sacro Monte, ideatore e promotore dell’ormai famosa raccolta di desideri al lavatoio di via Moriggi, ha deciso di raccogliere tutti i bigliettini lasciati dai varesini e dai turisti durante le feste di Natale e di consegnarli ai Monelli della Motta che li posizioneranno nella pira del falò della Motta, che sarà acceso domani sera alle 21.
NON SOLO PER TROVARE LA MOROSA
I bigliettini affidati alla montagna si sommeranno dunque a quelli scritti dai bimbi della scuola primaria Canetta di Sant’Ambrogio e a quelli inviati per email e per posta da tutte quelle persone che vogliono chiedere un’intercessione al santo dalla barba bianca. Tra le richieste che stanno arrivando, tante sono rivolte agli affetti familiari (non tanto per trovare il moroso o la morosa, ma per chiedere serenità e “basta litigi tra mamma e papà”).
SENTIRSI PARTE DI UNA COMUNITÀ
«Stanno arrivando tantissimi bigliettini» dicono i Monelli, convinti però che la forza della festa non stia tanto nella richiesta di un desiderio, ma «nello spirito di comunità, nel sentirsi parte di qualcosa più grande». E con questo spirito, e con la voglia di guardare al futuro con ottimismo, che la comunità di Varese si appresta a vivere un momento di profonda devozione e tradizione con la celebrazione della festa di Sant’Antonio Abate. Una ricorrenza che rappresenta un importante appuntamento per i varesini e per tutti i devoti del protettore degli infermi, degli animali domestici e di coloro che cercano l’anima gemella.
«UN EVENTO SIGNIFICATIVO»
Quella di quest’anno sarà la prima festa per monsignor Gabriele Gioia, prevosto della città e responsabile della comunità pastorale dedicata all’anacoreta egiziano, che afferma: «Per me è una novità celebrare questa festa qui a Varese, e sono felice di raccogliere una tradizione così significativa. A Sant’Antonio chiederemo di vegliare sulla nostra città e di esaudire le preghiere di quanti lo invocano». Ecco dunque il programma: si inizia domani con la celebrazione eucaristica alle 10 e la benedizione delle candele votive nella chiesa di Sant’Antonio della Motta, dove i volontari della parrocchia saranno presenti durante tutto l’arco della giornata per accogliere i fedeli che vorranno sostare in preghiera, accedere un cero o scrivere un biglietto per la tradizionale pira.
LE SALAMELLE BENEFICHE
Durante la mattinata ci sarà l’allestimento della pira a cura dei Monelli e l’apertura, dalle 11, del banco gastronomico con le tradizionali salamelle “benefiche”. Saranno allestite anche le bancarelle in via Carrobbio. La serata culminerà alle 21 con il tradizionale falò di Sant’Antonio, un momento di convivialità e raccoglimento che vedrà la partecipazione di autorità civili e religiose. Allieteranno l’evento un particolare concerto di campanari. Venerdì alle 11 è in programma la solennità del santo, seguita alle 12 dall’attesissimo momento della benedizione degli animali e del pane, con il tradizionale lancio di palloncini. Durante la giornata ci saranno le bancarelle. La festa si concluderà domenica, alle 17, con un’elevazione musicale che vedrà protagonisti un gruppo di ottoni e l’organo per un appuntamento di riflessione e bellezza artistica.
CARUSO: «TRADIZIONE PROFONDAMENTE RADICATA NEL TERRITORIO»
«Il Falò di San’Antonio è una tradizione profondamente radicata nella storia e nell’identità della comunità varesina. Questo patrimonio culturale immateriale unisce fede, socialità e senso di appartenenza al territorio». Lo ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, in vista delle celebrazioni della festa di Sant’Antonio a Varese. «Regione Lombardia – ha aggiunto – riconosce e sostiene convintamente queste manifestazioni che rappresentano un'importante occasione per riscoprire le radici storiche e culturali lombarde. Le tradizioni popolari non sono solo un legame con il passato ma anche un ponte verso il futuro: custodiscono la memoria e la trasmettono alle nuove generazioni». «È importante sottolineare – ha rimarcato Caruso – che dallo scorso 1° novembre sono entrate in vigore nuove disposizioni nazionali sui fuochi storici. Questo riconoscimento normativo consente di preservare eventi tradizionali come il Falò di Sant’Antonio, senza incorrere in divieti o restrizioni, garantendo la continuità di questi importanti riti collettivi. Continueremo a valorizzare eventi di questo tipo, ringraziando tutti coloro che, con dedizione e impegno, anno dopo anno contribuiscono a mantenerli vivi».
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