L’INDAGINE
Fermata la “famiglia marijuana”
Padre, madre e figlio la coltivavano in un capannone di Cassano Valcuvia: sequestrato stupefacente per 623mila dosi

Maxi sequestro di marijuana a Cassano Valcuvia: la Polizia di Stato ha smantellato un’organizzazione famigliare e sequestrato un fucile a pompa clandestino.
L’OPERAZIONE
Alla fine dello scorso agosto gli agenti della polizia di frontiera di Luino hanno scoperto una notevole piantagione di marijuana a Cassano Valcuvia. La piantagione è risultata gestita da tre persone, tutte appartenenti al medesimo nucleo familiare: padre di 73 e figlio di 46 anni (arrestati) e madre di 68 (denunciata), tutti in possesso di doppia cittadinanza italiana ed elvetica. I tre sono stati sorpresi inun anonimo capannone industriale, apparentemente in disuso e posizionato in una zona periferica e disabitata. A insospettire gli agenti è stato il forte ed inconfondibile odore profuso dalla ricca fioritura in corso.
L’ATTIVITÀ DI FAMIGLIA
Una volta nel capannone, gli agenti hanno scoperto che i tre avevano da tempo avviato la coltivazione in forma imprenditoriale di piante di marijuana, suddivise in relazione al progressivo stadio di crescita in più locali ricavati all’interno del capannone, ciascuno attentamente dotato di proprie caratteristiche di luce, temperatura e umidità ambientale, confacenti alle diverse esigenze biologiche dal primo semenzaio fino alla maturità. Ogni locale era servito da un gran numero di apparati automatizzati e temporizzati di illuminazione, climatizzazione, umidificazione ed irrigazione. Per sostenere la rilevante e dispendiosa necessità di energia elettrica di tali apparati è stata manomessa la rete elettrica del capannone per realizzare un allaccio abusivo di capacità stimata di oltre 50 kilowatt/ora; inoltre, per scongiurare il rischio di non disporre dell’acqua sufficiente all’irrigazione durante l’arida stagione estiva appena trascorsa, è stata installata una piscina fuori terra della capacità di circa 6.000 litri.
GLI STRUMENTI
Sono stati anche rinvenuti numerosi strumenti impiegati per la coltivazione della marijuana, tra cui terriccio e fertilizzanti, nonché per la raccolta del prodotto e per la successiva lavorazione e confezionamento, oltre ad una pressa idraulica impiegata per il confezionamento di panetti di hashish ricavati dalle infiorescenze delle piante coltivate. Nel corso della perquisizione il padre è stato anche sorpreso in possesso di un fucile a pompa con relativo munizionamento, non matricolato in Italia e detenuto abusivamente, che si ritiene possa provenire dall’estero. Complessivamente sono state sequestrate quasi 2.200 piante di marijuana di varia grandezza, circa 73 kg di marijuana già raccolta e circa 1,7 kg di hashish, che, secondo le stime della polizia scientifica, avrebbero fruttato oltre 623.000 dosi di stupefacente.
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