LOTTA ALLA DROGA
Spaccio di coca. Arrestato
L’uomo ha tentato la fuga, i carabinieri lo hanno immobilizzato

A bordo della sua auto, avanti e indietro circolando nel bosco, ha continuato a fare il suo lavoro: il pusher. Consegne a domicilio di cocaina. E, data la quantità che aveva addosso al momento del controllo (17 dosi), aveva un discreto giro di clienti da rifornire.
Lo spacciatore, un trentenne immigrato marocchino e pregiudicato, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Busto Arsizio, ma prima ha tentato la fuga e innescato un parapiglia con i militari: è stato comunque collocato agli arresti domiciliare nella sua abitazione a Ferno.
Lunedì sera, 23 marzo, i militari del Radiomobile hanno notato l’uomo al volante. Quando gli hanno intimato l’alt, è scappato. Ha mollato il mezzo, è sceso e si è messo a correre. Con sé aveva un pacchetto del quale si è disfatto mentre fuggiva: lo ha lanciato in un giardino condominiale davanti al quale è passato cercando di seminare i carabinieri.
Il pusher ha continuato a zigzagare nel tentativo di sfuggire alle forze dell’ordine, passando da un condominio all’altro, cercando di arrivare all’area boschiva dove avrebbe potuto nascondersi. Tuttavia non è riuscito a fare perdere le proprie tracce ai carabinieri che gli sono stati alle calcagna senza mollarlo neppure un istante e lo hanno bloccato dopo l’inseguimento a piedi.
Ma il pusher non si rassegnava. Così ha tentato di divincolarsi strattonando e spingendo i militari che per placarlo hanno dovuto adottare tecniche di immobilizzazione forzata utilizzando anche lo spray urticante in dotazione. Soltanto con le maniere più ruvide, il pregiudicato si è calmato.
È stato quindi possibile perquisirlo. Aveva con sé 17 dosi di cocaina e una somma di denaro che era evidentemente il frutto dello spaccio di stupefacenti, oltre ad avere due telefoni cellulari.
I carabinieri hanno sequestrato tutto e per fortuna non hanno avuto bisogno di andare al Pronto soccorso. Nonostante siano volati calci e pugni, strattoni particolarmente energici, non hanno riportato lesioni.
Il trentenne è stato processato per direttissima giovedì 26 marzo. Oltre che per spaccio di stupefacenti, è stato denunciato per aver violato il decreto Conte.
A gennaio anche a Gallarate era stato fermato lo spaccio a domicilio.
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