LA VISITA
Alla scoperta dei filtri a tela: americani al depuratore di S. Antonino
Alfa: «Permettono di rimuovere i solidi inquinanti». Ingegneri e operatori del settore all’interno della struttura di Lonate Pozzolo
Una delegazione di una quindicina di persone – ingegneri e operatori del settore della depurazione delle acque provenienti dal Nord e dal Centro America – hanno visitato, negli scorsi giorni, il depuratore di Sant’Antonino Ticino gestito dalla società del servizio idrico integrato della provincia di Varese Alfa a dimostrare oramai l’importanza della struttura di Lonate Pozzolo. Infatti l’impianto di depurazione di Sant’Antonino è caratterizzato dalla più grande applicazione della tecnologia con filtri a tela di tutto il Nord Italia che consente la rimozione dei solidi sospesi.
LA VISITA
«L’obiettivo di questo incontro – ha fatto sapere in una nota la società Alfa – è quello di conoscere le tecnologie e le modalità di gestione del depuratore con una particolare attenzione sul sistema di filtrazione a tela che, come detto, permette di rimuovere con efficacia quei solidi sospesi che sono, di fatto, uno degli inquinanti per i quali la normativa in essere impone precisi limiti da rispettare». La delegazione nord e centro americana è stata accompagnata in questo tour esplorativo e informativo dai tecnici della società Alfa e da quelli dell’azienda che produce questa tecnologia all’avanguardia in Italia all’interno di uno scambio di conoscenze tra due universi molto distanti.
I NUMERI DELL’IMPIANTO
C’è da dire che sono dodici i filtri presenti nella frazione lonatese di Sant’Antonino. Un investimento importante ma anche una scommessa di efficacia, efficienza ed elevata qualità. E ognuno di questi filtri ha una superficie di 120 mq – quindi 1.440 mq nel complesso – ed è in grado di ricevere fino a 7.500 metri cubi/ora di acque trattate a fronte di una portata media dell’impianto di circa 6.000 metri cubi/ora e questi numeri hanno attirato l’interesse degli americani.
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